E' morto Emilio Trabella, maestro del verde

Tra gli ideatori di Orticolario nonché presidente della Società Ortofloricola Comense.

E' morto Emilio Trabella, maestro del verde
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Il mondo della cultura comasca è in lutto. E' morto infatti nella notte Emilio Trabella, 71 anni, botanico comasco di fama internazionale.

E' morto Emilio Trabella

Ex allievo della scuola di Minoprio (oggi Fondazione), Trabella era diplomato in Architettura del Paesaggio, Giardinaggio, Arboricoltura Ornamentale, Floricoltura. Tra i più grandi conoscitori delle ville (e dei giardini) delle sponde del lago di Como, ha girato il mondo per la creazione di progetto fuori dal comune. Era infatti esperto in ripristino ambientale e nella tutela del territorio.

Malgrado i viaggi l'abbiamo portato in giro per il mondo a realizzare meravigliosi giardini, Trabella era profondamente legato al territorio comasco. Non a caso insieme all'amico Moritz Mantero, è stato tra gli ideatori di Orticolario, celebre manifestazione florovivaistica che si tiene annualmente a Villa Erba a Cernobbio. Ma non solo, era infatti anche presidente della rinnovata Società Ortoflorica Comense, costituita nel 1983 per continuare l'attività della Scuola di Giardinaggio e Floricoltura di Como fondata nel 1934.

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Commenti
Flavio e Paola

Ci mancherà tanto. Il nostro territorio perde uno dei suoi più impegnati ed entusiasti estimatori, e da oggi è più povero. Io e mio marito abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo negli anni ‘90 per un progetto lavorativo, al quale lui partecipo’ e ci accompagnò prendendoci letteralmente per mano. Noi eravamo due giovani ingenui, incompetenti, probabilmente molto presuntuosi, anche se inconsapevoli di esserlo, certamente entusiasti. Avevamo in testa di far conoscere il nostro territorio, le sue ville, i suoi giardini e di questi le architetture, ad una clientela inglese già molto colta e preparata in materia. Ci rivolgemmo al Signor Trabella su indicazione di una grande signora, Glenys, mai dimenticata e che non abbiamo mai ringraziato abbastanza. Se ripenso al nostro primo incontro, ricordo il grande garbo, l’infinita pacatezza, la benevolenza paterna con cui ci accolse. Noi chiedevamo la sua disponibilità per delle letture serali che esplicitassero ai nostri ospiti i grandi giardini del nostro lago e lui, subito, senza esitazione, disse: “si, ci sono”. Gli presentammo qualche diapositiva che ci eravamo procurati e lui, con la sua delicatezza, disse, più o meno, “si, perfetto,...magari porto anche qualcosa di mio”... chissà cosa avrà pensato di noi in quel momento... certamente che al di là dell’entusiasmo c’era proprio poca coscienza e ancor più scarsa preparazione ma, in qualche modo, ci rassicuro’ e ci fece sentire “importanti”. Negli anni amicizia, stima, affetto sono andati crescendo sempre...sempre c’era occasione anche solo per un saluto o un breve incontro, incastonato nei suoi mille impegni e viaggi. Lo ricorderemo vestito del suo Burberry e del suo grande cappello a tesa larga, in un dicembre nevoso di qualche anno fa,nella nostra emergenza , colti di sorpresa, di dover presentare in Regione il progetto del verde, quando, nel cantiere di quella che oggi è la nostra casa, si muoveva agile, entusiasta e appassionato, per permetterci di presentare il progetto in tempo utile. Era il 23 di dicembre, il 27 ci consegnava il progetto che dovevamo presentare entro il 31 di dicembre... era rientrato, se ben ricordo, il 21 dicembre dall’Uruguay. Qualche settimana fa, qui a casa nostra, l’ultimo incontro, sempre con i suoi preziosi consigli e con una promessa:” Appena inizia la bella stagione ci troviamo qui, con sua moglie, per un pranzo insieme”. Qui da noi, nel nostro giardino, tutto parla di lui, è difficile oggi alzare le tende di casa e guardare fuori senza piangere... il posizionamento di ogni singolo sasso, ogni singola aiuola, ogni essenza parlano di queso grande uomo che resterà sempre nei nostri cuori e ci mancherà moltissimo. Qualche giorno fa l’ultima telefonata con mio marito ...”mi devo operare, sono in attesa che mi chiamino, speriamo facciano presto perché ho tante cose da fare”...Voglio credere che troverà un modo per poterle fare,lì dove è ora. Il nostro profondo cordoglio alla moglie e alla figlia, che purtroppo non abbiamo conosciuto personalmente, ma di cui ci aveva spesso parlato. A loro il nostro abbraccio e l’augurio di trovare la forza per continuare senza di lui ma con la forza che lui saprà loro dare. Paola e Flavio Tagliasacchi

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