Emergenza Coronavirus il sindaco di Capiago scrive ai suoi cittadini
Nessun caso per ora in paese: l'invito a rispettare le regole.

Emergenza Coronavirus il sindaco di Capiago scrive ai suoi cittadini.
Emergenza Coronavirus il sindaco di Capiago scrive ai suoi cittadini
Il primo cittadino di Capiago Intimiano Emanuele Cappelletti ha scritto una lettere ai suoi cittadini. "Cari Concittadini, vi scrivo per darvi qualche aggiornamento in questo momento di criticità sanitaria a livello mondiale. Parto con una buona notizia. Proprio ieri sera sono stato informato che la nostra cara concittadina che venerdì a mezzogiorno aveva avuto un malore ad Intimiano (dove peraltro molti cittadini si sono preoccupati vista la mia presenza in loco, unitamente a personale sanitario del 118) ora sta bene. Ho avuto conferma, infatti, che non si è trattato di Covid-19, bensì, fortunatamente, di un piccolo malore momentaneo. A Lei ed a tutta la Sua famiglia va il nostro più affettuoso abbraccio. A tutt'oggi, dopo 21 lunghissimi giorni dall'inizio dell'emergenza, nel nostro Comune fortunatamente ancora non vi sono tamponi positivi al coronavirus, ne' quarantene coattive precauzionali in atto. Questo dato è sicuramente merito di tutti Voi che state rispondendo in maniera davvero encomiabile e responsabile alle indicazioni precauzionali in atto!! Non dobbiamo, però, assolutamente abbassare la guardia. In tutti i Comuni a noi confinanti, sono stati riscontrati (sia pur per ora in numero limitato), casi di positività al Covid-19, e siamo solo all'inizio. Sia pur la provincia di Como è per ora tra le meno colpite, il numero dei contagiati è in continuo e costante aumento. In considerazione del fatto che il tampone viene eseguito solo in casi di una certa gravità e di ricovero, non possiamo assolutamente escludere che tra di noi vi siano molti cittadini che hanno contratto il virus in forma lieve e/o asintomatica, e che, nonostante non abbiano fatto il tampone, possono ugualmente costituire fonte di contagio. L'invito è quindi di mantenere la massima attenzione e di rispettare scrupolosamente le indicazioni precauzionali delle Autorità.
Ancora molti cittadini non adottano le giuste attenzioni. Chi sta a contatto col pubblico deve essere dotato di mascherine, ed anche quando si va a far la spesa o in farmacia bisogna assolutamente stare distanti e proteggere le vie respiratorie. Sappiamo che le mascherine, che le aziende stanno mettendo in produzione, sono per ora ancora di difficilissima reperibilità, salvo che in casi particolari, ove alcuni industriali cinesi le hanno importate dall'estero per donarle al Comune in cui ha sede la propria fabbrica. Come scrivevo in una precedente comunicazione, esse possono comunque essere sostituite, con discreti risultati, da dispositivi fatti in casa (esistono su internet vari tutorial), o al limite da foulard (preferibilmente di seta) piegati in multistrato. Sempre venerdì sera, mentre mi trovavo in Municipio ad evadere alcuni adempimenti istituzionali legati a questa emergenza, ho visto dalla finestra un folto gruppo di nostri giovani che giocavano a pallone e si intrattenevano nell'area del comparto sportivo e della ciclopedonale. Mi sono ripromesso di andare da loro a parlare, ma alle 2, quando sono riuscito ad uscire, erano già andati via. Comprendo bene che, specie per i giovani, sia un grande sacrificio rinunciare all'aggregazione ed alla socialità, ma (oltre al fatto che tale condotta potrebbe costituire illecito penale) è davvero molto importante essere tutti responsabili, verso sè e verso gli altri, non sottovalutando affatto il momento in cui ci troviamo. Gli ospedali sono al collasso, pieni di persone intubate, anche di giovane età, con patologie respiratorie gravissime che non sanno più dove dislocare. Il personale medico e sanitario, che ancora non si è ammalato, è costretto a turni massacranti. A noi viene chiesto di stare a casa e di assumere tutte le precauzioni a tutela nostra e di tutta la collettività! Come nelle antiche falangi macedoni o spartane, l'incolumità di ognuno sta nello scudo che impugna colui che sta alla nostra destra. Tanto più saldamente lo si terrà,. quanto più tutta la falange (e quindi la collettività), sarà protetta. Ognuno di noi deve sentirsi responsabilizzato della salute del proprio "fratello" o "sorella" che ha in parte a sè, senza risparmiarsi, consapevole che basta che uno scudo ceda, per compromettere l'incolumità di tutti. Lo scudo che possediamo è quello del nostro rigore, impegno, sacrificio e rispetto delle disposizioni sanitarie in vigore. Io credo in Voi, ed uniti ne usciremo vincitori, a Sparta come a Capiago Intimiano... La battaglia è lunga, ma sono certo che con lo spirito di sacrificio ed abnegazione che ha, da sempre, caratterizzato il popolo Italiano, ce la faremo!"