Emergenza coronavirus la protesta del barista
A realizzarla fuori dal suo locale è stato il titolare del Caffecchio Lorenzo Stocco.

Emergenza coronavirus la protesta del barista.
Emergenza coronavirus la protesta del barista
Ha imbandito un tavolino fuori dal proprio locale, chiuso a causa dell'emergenza di Covid - 19. Lo ha fatto in segno di protesta verso le stringenti misure, che ormai da oltre 1 mese e mezzo gli impediscono di aprire il bar. A ideare questa protesta pacifica nel giorno della Festa dei Lavoratori è stato Lorenzo Stocco, titolare del Caffecchio in piazza Orombelli a Fecchio. Sul tavolo ha quindi collocato una lettera, nella quale ha espresso metaforicamente tutta la sua amarezza per questo drammatico momento.
La lettera
"Caro papà - si legge nella lettera - è tuo figlio Caffecchio che ti scrive. Lo faccio perchè credo che le parole riescano ad accorciare un pochino la distanza tra noi. So che non mi hai lasciato solo per tua scelta. Mi hai dato tutte le motivazioni del perchè, quel triste 9 marzo, tu e la mamma avete deciso di girare la chiave e tirare quella corda per l’ultima volta, prima di fermarvi e mettere al primo posto voi e i nostri clienti, con senso di responsabilità e con la sensibilità di menti aperte che non si abbattono di fronte alle difficoltà. Io ho compreso la vostra decisione e la cosa più importante per me è la vostra salute e che siate sereni. Ma io mi sento solo... Mi mancano le colazioni della mamma, le coccole dolci dei suoi caffè, delle torte, dei suoi sorrisi. mi mancano le merende con il mio fratellino, le sue risate mentre sceglie cosa mangiare tra un biscotto al cioccolato e un gelato alla fragola e tra i piedi il suo adorato pallone. Mi manchi tu, con la tua energia, le tue idee vulcaniche e la tua voglia di sorprendere i clienti e di farli sentire a casa. E' quello che percepisco quando entrano e si siedono attorno ai miei tavoli, sui divanetti, quando si appoggiano al bancone e abbandonano preoccupazioni e diffidenza per ritagliarsi momenti di spensierata allegria. Mi manca la tua buonanotte, quando mi salutavi, stanco ma appagato, dopo una serata interminabile tra cocktails e musica, dopo le chiacchiere e gli scherzi con i ragazzi dello staff. Mi manca il nonno che mi svegliava all'alba, instancabile e costante. So che vi manco anche io. Lo so perchè su di me avete riversato energia, la vostra forza, la capacità di reinventarvi ogni giorno, obiettivi, progetti e desideri. Vorrei potervi dire che andrà davvero tutto bene, che saremo più forti di tutto lo sconforto e di tutte le difficoltà. vorrei potere presto riabbracciare voi e tutti i nostri clienti. Vorrei le risposte a tante domande che mi sono fatto in queste notti, solo, mentre osservavo il cielo tra l’inverno e la primavera. Quanti anni luce ci sono dentro un metro? gli stessi di un bicchiere di vino non condiviso e di un abbraccio desiderato? Io vi aspetto... sempre".