Soccorso alpino

Esercitazione di soccorso speleologico a Zelbio

La prima giornata si è svolta nella Grotta Tacchi a Zelbio dove hanno messo a punto le manovre di trasporto di una barella con sicura.

Esercitazione di soccorso speleologico a Zelbio
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Tecniche di recupero “a uomo” e su grandi verticali: questi i temi principali su cui si sono messi alla prova, nei giorni scorsi, i tecnici della IX Delegazione speleologica lombarda del Cnsas (Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico). Sabato 1 e domenica 2 maggio 2021 a Zelbio e a Portiera, frazione di San Giovanni Bianco (Bergamo), sei tecnici di soccorso speleologico (TSS-TR) e sei istruttori regionali (IRTecS), in presenza di quattro istruttori nazionali (INTecS), provenienti da fuori regione, hanno partecipato a un evento di mantenimento e aggiornamento della qualifica di soccorritore, organizzato dalla Scuola tecnica regionale "Andrea Parenti" e dalla Scuola nazionale (SNaTSS).

Esercitazione di soccorso speleologico a Zelbio

La prima giornata si è svolta nella Grotta Tacchi a Zelbio dove hanno messo a punto le manovre di trasporto di una barella con sicura e recuperi definiti in gergo “a uomo”, una tecnica che permette un recupero più rapido della barella, quando ci sono le condizioni adeguate per applicarla. La seconda giornata invece si è tenuta all’aperto, sulle pareti di Portiera, frazione di San Giovanni Bianco, in Val Brembana. È stata scelta una parete con un fronte di circa 40 m e un’altezza di circa 50 m, su cui sono state appunto testate tecniche di recupero sulle grandi verticali “a ripresa di ancoraggi”, che di solito vengono applicate su spazi di una certa ampiezza. Due temi complementari, in contesti differenti.

In Lombardia, la formazione continua è sempre fatta in modo sistematico e momenti di aggiornamento come questo sono molto importanti, perché servono per tenere tecnici e istruttori continuamente informati sulle evoluzioni di tecniche e materiali che la Scuola nazionale Scuola nazionale (SNaTSS) sperimenta e codifica. Il soccorso speleologico italiano del Cnsas è certamente un punto di riferimento internazionale per chi opera soccorso in grotta, perché da decenni sperimenta di continuo modelli e strumenti all’avanguardia, coordinati da una struttura di formazione e aggiornamento.

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