Esuberi ridotti alla Polti: la soddisfazione per l'accordo e l'amarezza della proprietà per il ricorso alla drastica misura

Il direttore generale lancia un chiaro messaggio ai consumatori affinché sostengano il made in Italy.

Esuberi ridotti alla Polti: la soddisfazione per l'accordo e l'amarezza della proprietà per il ricorso alla drastica misura
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Esuberi ridotti alla Polti Spa: alla nota azienda di Bulgarograsso lunedì 27 gennaio 2020 è stato siglato l'accordo con le organizzazioni sindacali per contenere il numero dei tagli.

Esuberi dopo sette anni di contratto di solidarietà

Dopo diversi giorni di incontri e trattative, Polti, azienda italiana che produce piccoli elettrodomestici nel settore dello stiro e della pulizia della casa, e le organizzazioni sindacali hanno raggiunto un accordo di chiusura della procedura di licenziamento avviata il 10 gennaio scorso. "Accordo che prevede la riduzione degli esuberi, inizialmente dichiarati per 72 posizioni, a 39 - spiega una nota di Polti Spa - Azienda, sindacati e dipendenti sono riusciti a lavorare in maniera collaborativa e costruttiva, nel pieno rispetto dei ruoli al fine di contenere gli esuberi e di garantire la continuità, intesa anche e soprattutto come produzione italiana. Le parti sono ricorse al cosiddetto contratto di prossimità che entra in vigore dal primo febbraio 2020, coinvolge una parte sostanziale del personale di fabbrica e prevede la riduzione del 25% dell’orario di lavoro. Si è stabilito un orario multi periodale che verrà concordato in base alle esigenze tecnico-produttive e organizzative legate anche alla stagionalità del mercato con
l’impegno da parte dell’azienda di garantire una media di 30 ore settimanali nel corso dei 12 mesi. Il ricorso al contratto di prossimità, mediante la riduzione dell’orario di lavoro, oltre a limitare l’impatto sul piano occupazionale ha anche permesso di mantenere una buona parte delle professionalità esistenti.

Le parole del direttore generale

Così si esprime Francesca Polti, direttore Generale di Polti Spa: “Sono soddisfatta del risultato ottenuto. Estremamente triste. Ma soddisfatta. Uno dei valori della nostra azienda è il rispetto e, per quanto questa procedura è stata l’esperienza emotivamente più difficile della mia vita professionale, posso serenamente affermare di aver sempre collaborato con la massima trasparenza e di aver informato i sindacati, le Rsu, i nostri dipendenti sulla situazione aziendale, soprattutto in merito alla produzione italiana. Per quanto le innovazioni degli ultimi anni, assemblate in Italia, stiano andando molto bene sul mercato italiano e su quello europeo (Polti Moppy e Polti La Vaporella) anche grazie a importanti investimenti pubblicitari, gli attuali fabbisogni non sono sufficienti a coprire la capacità produttiva. Ci siamo quindi visti costretti al termine del contratto di solidarietà – rinnovato per sette anni consecutivi - ad avviare una procedura di licenziamento collettivo fino ad ora procrastinata. Non è facile affrontare una procedura di questo tipo in un’azienda come la nostra: siamo una grande famiglia e la dignità, il rispetto e la solidarietà con cui i dipendenti di fabbrica stanno affrontando la situazione, ne è la prova".

L'appello ai consumatori per il sostegno del made in Italy

Poi un appello, con sguardo rivolto ai consumatori. "Il contratto di prossimità ci permetterà di essere ancora più reattivi sul mercato e di rispondere con maggior flessibilità ai picchi di stagionalità. Con l’augurio più profondo di poter tornare presto alle 40 ore settimanali. Per noi produrre in Italia ha ancora un valore, spero che questa riflessione la facciano sempre più spesso anche i consumatori quando si trovano davanti ad uno scaffale”, conclude Francesca Polti, direttore generale di Polti Spa.

 

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