la protesta

Extinction Rebellion, sul lungolago gli ambientalisti manifestano contro le banche che finanziano petrolio e gas

I manifestanti: "La scelta è tra l'estinzione e la ribellione a questo sistema economico".

Extinction Rebellion, sul lungolago gli ambientalisti manifestano contro le banche che finanziano petrolio e gas
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Tutti i gruppi locali di Extinction Rebellion Italia hanno organizzato per il 1° aprile delle manifestazioni contro i finanziamenti delle attività collegate ai combustibili fossili. A Como la protesta "Buonanotte al secchio" è stata organizzata sul lungolago, dove i manifestanti avevano un secchio pieno di pesci che denunciano gli investimenti delle banche nell'industria fossile.

Extinction Rebellion, sul lungolago gli ambientalisti manifestano contro le banche

Extinction Rebellion è un gruppo formato da attivisti che credono nell’efficacia della Nonviolenza nelle azioni e nella comunicazione di tutti i giorni e nella necessità di unirsi per poter prosperare. "Crediamo nella pace, nella scienza, nell’altruismo, nella condivisione di conoscenza - spiegano - Nutriamo profondo rispetto per l’ecosistema nel quale viviamo, per questo motivo impegniamo le nostre vite a diffondere un nuovo messaggio di riconciliazione, discostandoci dal separatismo e dalla competizione, sulle quali la società moderna si
basa; siamo i narratori di una storia più bella che appartiene a tutti noi, agiamo in nome della vita".

"Stiamo cercando si sensibilizzare la gente in modo tale da scegliere istituti di credito che investono maggiormente in progetti sull'energia rinnovabile e tralasciare quelle che investono invece nell'industria del petrolio, del carbone e del gas - spiegano i manifestanti - La scelta è tra l'estinzione e la ribellione a questo sistema economico che porta ancora a finanziare la trasformazione di gasdotti in gasdotti per l'idrogeno come se questo combustibile, prodotto bruciando petrolio, fosse la soluzione. le vere soluzioni sono l'idroelettrico, l'eolico e il fotovoltaico".

I manifestanti infatti sottolineano che "anche dopo gli accordi di Parigi sul clima, molte banche continuano a finanziare all'estero progetti che vedono al centro l'utilizzo dei combustibili fossili anziché quelli sulle energie rinnovabili".

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