Fabrizio Cavalli nuovo segretario di Filcams: "I più giovani e gli stranieri i più colpiti dalla precarietà"
E' la più grande categoria dei lavoratori attivi della Camera del Lavoro perché abbraccia molteplici settori.

L’assemblea generale della Filcams Cgil di Como ha eletto Fabrizio Cavalli segretario generale della categoria con 32 voti favorevoli e due astenuti su 34 votanti. Esce di scena Marco Fontana, segretario della categoria negli ultimi 4 anni, in pensione dal 1 aprile. Presenti all'elezione Umberto Colombo, segretario della Cgil di Como, e Antonella Protopapa, segretaria della Filcams Cgil Lombardia.
Fabrizio Cavalli nuovo segretario di Filcams
Quarantasei anni, prima di entrare in Cgil Cavalli ha lavorato come barista, cameriere e aiuto cuoco. Per il sindacato, ha seguito le aziende del legno ed edili per poi passare alle grandi opere, fra cui ospedale Sant’Anna, terza corsia dell’A9 ed entrambi i lotti di Pedemontana. Dal 2016 è in Filcams. "Oggi è la più grande categoria dei lavoratori attivi della Camera del Lavoro, con oltre 6000 iscritti – commenta - ed è anche la più giovane, grazie all’età media bassa dei lavoratori".
La Filcams rappresenta molti settori: commercio e grande distribuzione, terziario, turismo e ristorazione, vigilanza, multiservizi, lavoro domestico, studi professionali, farmacie, acconciatura ed estetica. La gran parte dei lavoratori rappresentati sono precari, con contratti a termine, stagionali, apprendistato, con un alto tasso di rotazione all’interno dei luoghi di lavoro.
"Nel turismo, oggi fortemente colpito dalla pandemia – continua Cavalli - la stagionalità la fa da padrone e non consente di avere certezze sulla stagione successiva. Questo nonostante le norme cerchino di tutelare i lavoratori, garantendo il diritto di precedenza a coloro che intendono tornare nello stesso posto di lavoro l’anno seguente". Sempre nel turismo e in particolare nella ristorazione e nei pubblici esercizi, si nota ancora l’abitudine ad assumere i lavoratori per poche ore, salvo poi impegnarli anche oltre le 40 ore. "Anche in questo caso i più giovani sono spesso i più colpiti in quanto più fragili, meno preparati sui diritti e meno esigenti, magari perché vivono ancora in famiglia. Stesso discorso vale per molti lavoratori migranti costretti ad accettare condizioni al di là delle regole. A questo proposito, chiediamo un tavolo di discussione per la stagionalità".
Negli appalti di ristorazione, pulizie e vigilanza si verifica spesso il meccanismo per cui, per i rinnovi degli appalti, il committente, per risparmiare, fa gare al ribasso con conseguente taglio di ore alle lavoratrici e ai lavoratori interessati. "È una situazione inaccettabile e che ci deve vedere impegnati in una battaglia per un miglioramento legislativo che, oltre a tutelare la salvaguardia dei posti di lavoro, la cosiddetta clausola sociale, garantisca anche le condizioni di lavoro migliori".