Indagine conclusa

False fatture, condannato imprenditore di Veniano: sequestro per un milione e mezzo

La sentenza definitiva di condanna é stata espressa dal Tribunale di Como

False fatture, condannato imprenditore di Veniano: sequestro per un milione e mezzo
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Le Fiamme Gialle della Compagnia di Olgiate Comasco hanno dato esecuzione ad una sentenza irrevocabile di condanna emessa dal Tribunale di Como, in forza della quale è stata disposta la confisca obbligatoria di beni per un valore pari a oltre 1.500.000 euro nei confronti dell’amministratore di una società con sede in Veniano, operativa nel settore delle pulizie e del facchinaggio, al quale è stata applicata la pena di 2 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione, l’interdizione dagli uffici direttivi delle imprese e l’incapacità di contrarre con la P.A. per non meno di 2 anni, poiché ritenuto responsabile di una frode fiscale.

False fatture, condannato imprenditore di Veniano: sequestro per un milione e mezzo

Le investigazioni e i conseguenti approfondimenti di polizia economico-finanziaria, a suo tempo svolti, avevano preso avvio a seguito di una mirata verifica fiscale, condotta dai Finanzieri di Olgiate Comasco, a conclusione della quale erano emerse responsabilità penali riconducibili alle ipotesi delittuose di annotazione di
fatture per operazioni inesistenti, infedele dichiarazione e omesso versamento delle imposte.

Tale condotta fraudolenta era stata quindi segnalata alla Procura della Repubblica di Como che, ritenendo sussistenti gli elementi di prova raccolti, aveva inteso rinviare a giudizio l’imprenditore per le ipotesi di reato
prospettate. Dinnanzi al Giudice penale è stata recentemente sentenziata definitivamente la responsabilità penale
dell’imputato con la conseguente disposizione di sottoporre a confisca definitiva tutti i beni mobili ed immobili
intestati o riconducibili al condannato o alla società da esso rappresentata fino alla concorrenza della somma di 1.500.000 euro.

Nei giorni scorsi, i Finanzieri olgiatesi hanno, pertanto, proceduto all’esecuzione del dispositivo di condanna e quindi alla confisca di disponibilità finanziarie, intestate al condannato nonchè di una unità immobiliare di sua proprietà, sita in Sicilia.

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