Festa della Liberazione a Cantù: il Centrosinistra chiede di partecipare
L'affondo di Di Gregorio: "Lettura burocratica della comunicazione del Viminale, servirebbero più fantasia e umanità".
Durante la videoconferenza stampa organizzata nel pomeriggio di oggi, giovedì 23 aprile 2020, dal Centrosinistra canturino, si è parlato anche della festa della Liberazione, in programma sabato.
Festa della Liberazione a Cantù: il programma
"Si informa che a causa dell’emergenza epidemiologica da nuovo coronavirus (Covid 19) per garantire il rispetto delle misure di sicurezza,
non è possibile la partecipazione popolare, pertanto si invita la cittadinanza a seguire la manifestazione via streaming sulla pagina facebook del Comune di Cantù. Il cerimoniale è stato limitato solo al Sindaco quale Autorità deponente, al rappresentante della comunità ecclesiastica Don Fidelmo, al Comandante della Polizia Locale dott. Vincenzo Aiello, e ad un rappresentante di ciascuna Associazione Partigiana e Combattentistica. La manifestazione sarà accompagnata dalla sola presenza del trombettista del Corpo Musicale G. Verdi", ha spiegato il Comune attraverso un comunicato. Alle 11 ci sarà quindi il ritrovo al cimitero maggiore, dopodiché ci sarà la deposizione delle corone alla Tomba dei Partigiani ed al Sacrario dei Caduti, al preghiera e Benedizione ai Caduti e Dispersi di tutte le guerre e infine il discorso del primo cittadino, Alice Galbiati.
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Le polemiche del Centrosinistra
Vincenzo Latorraca, consigliere di Unire Cantù ha però attaccato la decisione: "Non sono d'accordo con la circolare del Viminale, con cui si prevede che le manifestazioni contemplino la sola presenza dell'autorità, un rappresentante per i partigiani e uno per i combattenti. Credo queste siano limitazioni del tutto irragionevoli. Se possiamo consentire ai cittadini, e lo dobbiamo fare necessariamente, di fare la spesa, con le misure necessarie per evitare il contagio, io mi chiedo, in una situazione di questo tipo, assolutamente controllata dove si possono certamente evitare gli assembramenti, non si poteva almeno prevedere la partecipazioe dei rappresentati dei cittadini democraticamente eletti, o almeno un rappresentante del Consiglio comunale per la maggioranza e uno per le opposizioni". E poi ancora: "Non è possibile pensare che i valori costitutivi fondanti del nostro Paese e della nostra Repubblica, possano essere messi in secondo piano semplicemente perché si devono adottare delle semplici misure organizzative che evitono gli assembramenti. Il sindaco ha interpretato la circolare rigoramente. Noi chiediamo che rifletta e consenta la partecipazione di un rappresentate dell'assemblea consiliare, diversamente vorremmo affidare al sindaco un messaggio perché sappiamo che all'interno delle forze che compongono il Consiglio comunale ci sono sensibilità diverse".
A fare eco alle parole di Latorraca, anche Antonio Pagani (Pd): "Si passerebbe da 5 a 7 persone, non si va contro la circolare del Viminale. Vorrei che il sindaco si senta in dovere di riassumere tutte le sensibilità. In passato abbiamo assisstito a 25 aprile molto di parte". Duro Filippo Di Gregorio (Pd): "Servirebbe più fantasia e umanità da parte del sindaco, altrimenti è solo una lettura burocratica della comunicazione del Viminale".