Fiumi di droga dall'Albania a Firenze: nella rete dello spaccio anche sei canturini
Complessivamente sono state indagate 28 persone per associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e altre 68 per trasporto o vendita delle medesime sostanze
Nelle prime ore della mattinata odierna, lunedì 5 febbraio 2023, i Carabinieri del Comando provinciale di Firenze hanno dato esecuzione - sull’intero territorio nazionale e, con il supporto delle forze di polizia albanese, spagnola, olandese e tedesca, in altri Paesi dell’Unione Europea - ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali coercitive e patrimoniali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Firenze su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Firenze, nei confronti di 83 indagati, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Tra questi anche sei persone residenti nel territorio di Cantù.
Fiumi di droga dall'Albania a Firenze
L’attività investigativa che ha permesso l’attività odierna, seppur avviata, promossa e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Borgo San Lorenzo (FI), sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, è tuttavia anche un efficace esempio di interazione e
cooperazione fra istituzioni nazionali e sovrannazionali.
L’indagine, condotta dal 2019 al 2021, ha consentito di disvelare un vasto traffico di stupefacenti (cocaina, eroina, MDMA, hashish e marijuana) introdotti in Italia dall’Albania (attraverso le coste pugliesi) o dall’Olanda, per poi essere in parte smerciati nella provincia di Firenze, in parte dirottati su altre “piazze” del territorio italiano o in Germania.
Sono state individuate quattro diverse strutture criminali che a tal fine cooperavano tra loro, composte da cittadini italiani e albanesi, basate una in Olanda, un’altra in Albania, e le restanti due in Toscana (da cui però si spostavano sull’intero territorio nazionale); ne sono state localizzate le basi operative e logistiche, i depositi per lo stoccaggio (siti a Firenze) e persino l’officina meccanica ove venivano modificati i veicoli destinati al trasporto della droga (a Bologna).
Infine, è stato disarticolato un gruppo di “pusher”, che smerciava gli stupefacenti al dettaglio nel Mugello e nell’intero territorio metropolitano fiorentino. Complessivamente sono state indagate 28 persone per associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e altre 68 per trasporto o vendita delle medesime sostanze (13 di loro in stato di libertà, per ipotesi di spaccio di lieve entità).
L'indagine partita nel 2019
L’impulso investigativo è nato nel 2019, quando fu possibile attribuire una partita di 2 kg di marijuana sequestrati in Piazza Muratori a Firenze ad un albanese di 42 anni. Approfondendo, è divenuto evidente che si trattava di un trafficante di spessore con collegamenti in Olanda, Francia e Spagna e seguendone gli spostamenti ne è stato possibile ricostruire la rete dei sodali.
Durante le attività, sono emersi i collegamenti di questa prima organizzazione nazionale con un’altra, anch’essa stanziata a Firenze, che riceveva grossi quantitativi di hashish e marijuana dall’Albania, trasportati su gommoni a Grotte di Castro (LE) e poi da là, su strada, a Firenze, in zona Campo di Marte, da dove venivano smerciati in Italia e in Germania. Due arresti eccellenti di corrieri disvelavano l’ampiezza delle operazioni: in Germania veniva fermato (grazie alla collaborazione con Eurojust) un italiano con 25 kg di marijuana, a Firenze un altro con 80 kg della medesima sostanza. Infine lo stesso responsabile dell’organizzazione, obbligato dall’arresto dei suoi manovali a effettuare uno spostamento di persona, è stato arrestato in Puglia alla guida di un furgone con 340 kg tra hashish e marijuana, il cui forte odore cercava di celare con deodoranti per auto.
Non si è omesso di trascurare la dimensione locale del fenomeno, disarticolando la rete dei “pusher” fiorentini, cittadini albanesi operanti da Barberino di Mugello (FI) e Firenzuola (FI). Le indagini hanno quindi risalito la filiera e, grazie alla collaborazione internazionale, è stato individuato non solo il canale di approvvigionamento dall’Albania, gestito da una organizzazione locale, ma anche quello operante nei Paesi Bassi, facente capo a un altro sodalizio albanese stanziato ad Amsterdam (Paesi Bassi), con propaggini nell’Italia settentrionale, capace di movimentare centinaia di kg di cocaina verso l’intero Nord Europa. In Italia, i Carabinieri hanno fermato due loro corrieri (un italiano e un albanese) che trasportavano più di 10 kg di cocaina.
Durante queste attività preliminari erano già state complessivamente arrestate in flagranza 24 persone nonché sequestrati circa 15 kg di cocaina, 120 di hashish e 487 di marijuana, 217 piante di cannabis, quasi 2 litri di olio di hashish, 95.000 euro in contanti, due pistole, un fucile, 7 automezzi e un immobile.
Nella prosecuzione delle indagini, sulla sponda albanese, la Polizia di Stato albanese, coordinati dalla Procura per la criminalità organizzata SPAK, procedevano all’arresto in flagranza di reato di 11 persone sequestrando complessivamente 14,3 Kg di cocaina, 34 di eroina, 30 di hashish, 68 di marijuana, 3.600 euro in contanti e 6 automezzi pesanti.
Gli arresti nel Canturino
A far parte di questa vasta organizzazione anche sei persone residenti nel Canturino, a vario titolo accusate di spaccio di sostanze stupefacenti. Sono state eseguite dai Carabinieri di Cantù, Como e Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Como, con ausilio di unità cinofile antidroga e anti esplosivo del Nucleo cinofili di Casatenovo, due ordinanze di custodia cautelare in carcere e sei perquisizioni domiciliari, oltre a due arresti per detenzione di stupefacenti.