Fratelli cuochi in due ristoranti stellati STORIE SOTTO L'ALBERO

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2018 sulle pagine del nostro settimanale.

Fratelli cuochi in due ristoranti stellati STORIE SOTTO L'ALBERO
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(Mariano Comense) Due fratelli e lo stesso enorme talento ai fornelli. Loro sono Mattia, 25 anni, e Riccardo Barni, 20 anni, professione cuochi, ormai da diversi anni all’interno di ristoranti stellati e con chef di fama mondiale.

Fratelli cuochi in due ristoranti stellati

A fare da apripista è stato il più grande dei due: "Per me questo lavoro è stata come una vocazione che è arrivata durante le scuole elementari. All’epoca mi dilettavo già a cucinare qualche piatto" ci spiega Mattia. Una passione nata probabilmente anche grazie ai nonni, continua Riccardo: "Amano cucinare e da piccoli abbiamo passato molto tempo con loro". Dalle origini alle prime soddisfazioni, di mezzo per entrambi la scuola a Ponte di Legno, lontano da casa e col solo obiettivo di diventare quello che sono oggi.

Da lì, per entrambi, si sono aperte le porte di un nuovo mondo. Tra stage e proposte di lavoro sempre più appetitose. Mattia è passato per il ristorante "Armani" a Milano, poi è stato al "Quadri" di Venezia e ora è alle "Calandre", in quel di Padova, tre stelle Michelin, per intenderci. Valigia in mano e tante soddisfazioni anche per il fratello 20enne che ha lavorato a Forte dei Marmi, Lione, poi al "For Season" di Milano e ora è al "Quadri" di Venezia, una stella Michelin, per non essere da meno.
"Si tratta di un lavoro che richiede sia una grande preparazione mentale che fisica - analizza Mattia - , richiede un grande sacrificio ma offre anche tantissime soddisfazioni. Sono felicissimo del percorso che sto facendo e non mi pesa spostarmi da una città all’altra. Lo faccio perché in questo modo posso crescere".

Il sogno di aprire un ristorante insieme

Sulla stessa lunghezza d’onda, manco a dirlo, anche Riccardo: "Non è una passeggiata e certamente non è un lavoro che si potrebbe fare senza passione. Sei in cucina quando gli altri festeggiano in tante occasioni, eppure io mi sveglio ogni giorno con la voglia di fare e imparare". Entrambi lavorano al fianco dello chef Massimiliano Alajmo dal quale cercano di apprendere più segreti possibili per poi metterli in pratica. I miti da seguire però sono diversi. Mattia sceglie il francese Paul Bocuse mentre Riccardo si ispira a Sergio Mei.

Il sogno più grande invece è uno solo: quello di aprire un ristorante insieme. "Sarebbe bello avere un’attività insieme" ci rivela Mattia. Gli fa eco Riccardo, svelandoci però un aneddoto: "Qualche anno fa, probabilmente entrambi non eravamo interessati all’idea. In fondo per diversi anni ci siamo visti poco, divisi proprio dal nostro lavoro. Ora che siamo cresciuti non ho più dubbi nel dire che sarebbe stupendo aprire un’attività insieme". Conciliando così due idee e modi di cucinare diversi, ma sempre con una formazione a dir poco stellare.

(Giornale di Cantù sabato 17 febbraio 2018)

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