Da Novedrate

Giornata in memoria delle vittime del Covid – Muoiono a poche ore di distanza dopo 65 anni di matrimonio

La redazione di Primacomo.it, in occasione di questa giornata, ha deciso di ricordare alcune delle tante vittime di cui, purtroppo, abbiamo scritto in questi lunghi e dolorosi mesi.

Giornata in memoria delle vittime del Covid – Muoiono a poche ore di distanza dopo 65 anni di matrimonio
Pubblicato:

Oggi, giovedì 18 marzo 2021, ricorre il primo anniversario della Giornata in memoria delle vittime del Covid. La Presidenza del Consiglio ha disposto l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici. La redazione di Primacomo.it, in occasione di questa giornata, ha deciso di ricordare alcune delle tante vittime di cui, purtroppo, abbiamo scritto in questi lunghi e dolorosi mesi.

Giornata in memoria delle vittime del Covid – Muoiono a poche ore di distanza dopo 65 anni di matrimonio

Novedrate - Il 19 novembre, avevano festeggiato 65 anni di matrimonio. 65 anni vissuti fianco a fianco, «un esempio di unione e amore che raramente si vede oggi: nemmeno la morte è riuscita a separarli». Con queste struggenti parole i parenti vogliono ricordare Eusebio Colla, 89 anni, e la moglie Milena Carnieletto, 85 anni, venuti a mancare a poche ore di distanza l’uno dall’altra, dopo essere stati ricoverati all’ospedale Sant’Anna per Covid. A piangere la loro scomparsa sono ora i figli Ornella e Fabrizio, i nipoti Paolo, Anna, Fabiana e Alessia e cinque pronipoti.

«L’8 dicembre è stato ricoverato il nonno - ricorda Rosa Guadagnino, moglie del nipote Paolo - Era malato da tre o quattro giorni, ma non aveva sintomi gravi. Abbiamo saputo che aveva il Covid solo perché gli hanno fatto il tampone, ma i suoi problemi derivavano più da una insufficienza renale trascurata da tempo. Qualche giorno dopo, l’11 dicembre, è stata portata in ospedale anche la nonna, nello stesso reparto. E il 15 dicembre li ha raggiunti pure la figlia, anche lei positiva al tampone». Un duro colpo per tutta la famiglia, che però ha sperato sino all’ultimo di poter riabbracciare tutti i suoi componenti: «La nonna aveva superato la crisi e volevano addirittura mandarla a casa. Poi si è aggravato suo marito e il giorno in cui è andato il carro funebre a prenderlo per il funerale, lei ha avuto una crisi respiratoria ed è spirata. La figlia era ancora in ospedale e ha saputo subito la notizia. Era sconvolta, perché nessuno se lo aspettava, nemmeno i medici. Molte persone hanno quindi appreso della morte di Milena durante il funerale del marito Eusebio. Hanno voluto andare via insieme...».

Una storia d’amore d’altri tempi, che proseguirà per l’eternità: «Il fatto curioso è che i nonni si sono conosciuti al matrimonio del fratello di Eusebio con la sorella di Milena. Insomma, si sono sposati due fratelli con due sorelle... Erano entrambi originari del Veneto, però si sono spostati qui a Novedrate ancora giovani, tanto che nel 1951 erano già qui in paese, dove sono molto conosciuti». Soprattutto in quello che viene soprannominato appunto Villaggio Veneto: «Lì ci sono moltissimi novedratesi che hanno origini venete e che si sono trasferiti poi qui. I nonni avevano in quella zona sia il loro laboratorio di mobili su misura che la loro casa. Hanno sempre lavorato nella loro azienda, che adesso porta avanti il figlio. Nei pressi avevano anche l’abitazione e a entrambi piaceva molto coltivare l’orto e curare i fiori. Avevano anche galline e conigli». E nel tempo libero si dedicavano anche alla parrocchia: «Erano entrambi molto devoti, mia nonna è stata anche perpetua al Villaggio Veneto ed erano sempre presenti quando c’era da fare qualcosa di concreto per la comunità».

E proprio la comunità si è stretta intorno alla famiglia in questo momento di grande dolore, nella consapevolezza che l’amore che ha unito i due novedratesi non è destinato a spegnersi.

(Giornale di Cantù, giovedì 31 dicembre 2020)

Seguici sui nostri canali