il racconto

Gli orti di Rebbio, oasi di pace per i bambini della primaria tra insalate da piantare e erbacce da strappare

Tutte le classi della primaria partecipano al progetto degli orti sociali con l'aiuto della cooperativa il Seme.

Gli orti di Rebbio, oasi di pace per i bambini della primaria tra insalate da piantare e erbacce da strappare
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Gli orti di Rebbio, oasi di pace per i bambini della primaria tra insalate da piantare e erbacce da strappare.

Gli orti di Rebbio, oasi di pace per i bambini della primaria

C'è un senso di bellezza profonda nel guardare, oggi, dei bambini che lavorano la terra. Certamente perché da una parte da oltre un anno, anche e soprattutto i giovanissimi, sono costretti per ore davanti a un pc per la didattica a distanza, i giochi con gli amici e in qualche caso perfino la lezione di danza o di strumento. Dall'altra perché negli ultimi decenni è diventato molto più "normale" vedere un bambino giocare davanti a uno schermo che nel giardino di casa. Inutile poi stupirsi che  non sappiano che i pomodori maturano in estate e i broccoli in inverno.

Così la mission che porta avanti alla scuola primaria di via Giussani la maestra Claudia Grammatica, sostenuta dalla dirigente scolastica del Comprensivo di Rebbio Daniela De Fazio, è importante sotto molteplici punti di vista. E' noto infatti che il quartiere a sud di Como, grazie al progetto La Rebbio Che Vorrei, si è dotato e ha dato nuova vita agli orti sociali. Orti che sono stati distribuiti tra i comaschi che ne hanno fatto richiesta tranne alcuni che sono stati dati "in gestione" proprio alle scuole.

Tutti le classi della primaria si recano settimanalmente agli orti messi a disposizione della comunità di cui devono prendersi cura. Ogni mercoledì mattina, ad esempio, a mettersi al lavoro sono i bambini della 5A. Ieri mattina, mercoledì 12 maggio 2021, avevano intenzione di piantare l'insalata con l'aiuto di Ilaria, educatrice della cooperativa sociale Il Seme che si occupa del progetto. La pioggia di martedì non ha però reso adatto il terreno alla semina, così i bambini si sono dati da fare a ripulire gli orti vicini dalle erbacce e hanno scoperto a cosa serve una compostiera.

"Bambini, qual è lo scopo degli orti sociali?" ha chiesto la maestra Claudia all'inizio dell'ora di lezione in mezzo al verde. "Sono per chi non ha un giardino e vuole piantare qualcosa" ha risposto saggiamente uno dei suoi giovani alunni. Ma c'è di più. "Cosa si deve imparare dalla gestione degli orti?" incalza la maestra. "L'importanza di collaborare - aggiunge una bambina - Noi oggi strappiamo le erbacce da un orto che non è il nostro e gli altri ortisti terranno curate le nostre piantine quando la scuola sarà finita e non potremo venire qui tutti i giorni a occuparcene".

"Gli obiettivi del portare qui settimanalmente i bambini sono molteplici - spiega la maestra Claudia - In primo luogo c'è un obiettivo scientifico legato appunto al programma di scienze sulla natura. C'è però anche la volontà di trasmettere i valori dell'educazione civica: tutti noi facciamo parte di una comunità e di essa ci dobbiamo occupare. E se vogliamo c'è anche l'educazione stradale da mettere in pratica per arrivare agli orti: tutto questo arricchisce il loro bagaglio. Tanti di loro non hanno possibilità di stare a contatto con la natura a casa e qui la riscoprono".

Durante la lezione di mercoledì mattina non sono mancate le sorprese. Mentre toglievano le erbacce, alcune bambine si sono imbattute negli abitanti del sottobosco: lumachine e lombrichi. Hanno destato un certo stupore ma presto l'educatrice Ilaria ha raccontato loro dell'importanza di questi animali tanto piccoli quanto fondamentali per l'ecosistema della terra.

Mani sporche di terra, sorrisi, una corsa per portare per primi le erbacce strappate alla compostiera, occhi curiosi ascoltando le storie sui lombrichi. Un'ora di lezione che insegna tanto, anche senza avere un libro davanti. Ma la maestra Claudia spera che presto un nuovo corridoio tra la scuola e gli orti possa permettere ai bambini di recarsi rapidamente in quest'area.

"Gli orti sono a due passi dalla nostra scuola ma per il momento dobbiamo fare tutto il giro perché non è permesso passare da un tratto di campo che è proprietà privata - spiega l'insegnante - Speriamo presto di ottenere questo aiuto così che i bambini possano venire più spesso e senza fare tutto il giro dell'isolato".

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Stephanie Barone

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