I giovani di Coldiretti in piazza contro Ursula von der Leyen
"L'Europa mette in pericolo la nostra capacità produttiva e la nostra sicurezza alimentare tagliando risorse all’agricoltura".

I giovani di Coldiretti Lombardia protestano contro Ursula von der Leyen, presente anche una delegazione da Como.
La protesta
Iniziativa condotta insieme al presidente Coldiretti Ettore Prandini e al delegato nazionale giovani Coldiretti Enrico Parisi. Un messaggio esplicito: no al fondo unico e a un’Europa autoritaria che spegne la democrazia, il cibo, la salute e la sicurezza alimentare. "I giovani agricoltori lombardi - sottolinea una nota di Coldiretti - scendono in piazza con Coldiretti per denunciare il tentativo dei tecnocrati europei, guidati da Ursula von der Leyen, di distruggere l’agricoltura, la produzione di cibo e la sicurezza alimentare in Europa, mettendo a rischio le fondamenta stesse della democrazia".
La presa di posizione
"Abbiamo bisogno dell’Europa come il pane, ma questa non è l’Europa che vogliamo”, così Coldiretti ha dato vita a un’azione coordinata da Bruxelles a Roma, "per dare il benvenuto a “Vonderland”, una landa autocratica che vede un’Europa sempre più distante dalla realtà, dai cittadini e dalla terra. L’iniziativa ha coinvolto centinaia di giovani agricoltori di Coldiretti: la delegazione di Coldiretti Lombardia era presente a Bruxelles insieme, tra gli altri, al presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, al presidente nazionale di Coldiretti Giovani Enrico Parisi, alla responsabile nazionale di Coldiretti Donne Mariafrancesca Serra, alla presidente di Campagna Amica Dominga Cotarella. Fanno parte della delegazione anche giovani delle province di Como e Lecco, tra cui Gabriele Lambrughi, Andrea Sala e Lorenzo Pensa.
"Chiediamo giustizia"
Proprio Lorenzo Pensa dichiara: "Noi giovani agricoltori non chiediamo favori, ma giustizia. Vogliamo un’Europa che difenda chi lavora la terra, chi preserva l’ambiente, chi garantisce cibo sano e sicuro per tutti. Basta decisioni calate dall’alto, senza dialogo, senza rispetto. Se l’Europa non cambia rotta, sarà colpa sua se i cittadini perderanno fiducia nella democrazia. Noi non molleremo". Voglia di manifestare.“Facciamo sentire la nostra voce per difendere il nostro futuro e quello dell’Europa - commenta Giovanni Bellei, delegato giovani Coldiretti Lombardia - Abbiamo bisogno dell’Europa, ma non di un’Europa che mette in pericolo la nostra capacità produttiva e la nostra sicurezza alimentare tagliando risorse all’agricoltura, che non ritiene necessario pretendere il principio di reciprocità negli scambi commerciali, che impone norme sganciate dalla realtà o procedure burocratiche soffocanti”. I giovani Coldiretti hanno esposto striscioni, accompagnati da messaggi chiari come: “non spegnere la democrazia!”, "non spegnere la salute" "non spegnere l'agricoltura" sempre più minacciata da una Commissione Europea che ignora sistematicamente le scelte del Parlamento europeo e agisce senza confronto democratico. Gli striscioni, oltre ad essere stati esposti dal palazzo di Farm Europe a Bruxelles a pochi passi da quello di Berlaymont sede della Commissione Europea, sono stati alzati in cielo anche in alcuni luoghi iconici di Roma come il Colosseo, Fontana di Trevi e Piazza Navona, e con valore anche politico come il Senato.
Il problema dei dazi
La protesta arriva a pochi giorni dall'annuncio della stangata sui dazi. "Vede ancora una volta la von der Leyen indiziata numero uno di un immobilismo che sta affossando l'economia europea con rischi ora per l'agricoltura dieci volte più gravi dei danni che potrebbero causare i dazi di Trump. Questi potrebbero essere gli effetti delle nuove proposte di bilancio che la Commissione presenterà domani, a partire da un fondo unico tra politiche di coesione e politica agricola. Per la prima volta dal 1962 l’Europa non avrebbe più un budget destinato con chiarezza al sostegno della produzione di cibo e alla sicurezza degli approvvigionamenti alimentari".