I lavoratori dell'Ufficio delle Dogane pronti allo stato di agitazione
Carenze di manutenzione e igienico-sanitarie, problemi di programmazione: l'elenco delle contestazioni è lungo.

Una lettera alla prefettura di Como e ai vertici dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli annuncia lo stato di agitazione proclamato dai lavoratori dell'Ufficio delle Dogane di Como.
La comunicazione
Comunicazione inviata al prefetto di Como, al direttore del generale e al direttore del personale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, al direttore dell'Adm - Direzione territoriale Lombardia e al direttore dell'Adm - Ufficio delle Dogane di Como. Firmata dalla Rsu dell'Ufficio delle Dogane di Como e congiuntamente dalle sigle sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Flp, Usb e Confsal Unsa.
I problemi
Nella missiva le parti sindacali sottolineano una lunga lista di problematiche, a partire dalle "inaccettabili condizioni di vivibilità degli uffici che derivano dall'assoluta carenza di programmazione degli interventi manutentivi e di rifacimento/adeguamento". Segnalate anche carenze igienico-sanitarie e violazioni delle norme di sicurezza, oltre che il pesante malfunzionamento dei servizi operativi e l'obsoleta strumentazione hardware e software a disposizione dei dipendenti che causano continue interruzioni dei servizi e disagio agli utenti e al personale". E ancora: "Palese violazione dei principi di trasparenza e partecipazione", lamentando "la totale assenza di chiarezza sulle strategie operative con cui la Direzione intende affrontare i cambiamenti organizzativi che entreranno in vigore il prossimo primo novembre". Tra gli esempi citati: il recente allagamento dell'ufficio turistico di Brogeda, con l'acqua penetrata dal soffitto; la precarietà del piazzale della Dogana commerciale di Ponte Chiasso e della pavimentazione del valico Ponte Chiasso-strada.
L'importanza della Dogana di Como
Nell'elencare esplicitamente tutto ciò che viene contestato, emerge la puntualizzazione sull'importanza della Dogana di Como. Le organizzazioni sindacali, infatti, ricordano che la "Dogana di Como e le sue afferenti articolazioni e con le sue Sezioni operative rappresenta uno dei maggiori valichi terrestri in Italia. La media giornaliera dei veicoli che attraversano il confine turistico di Brogeda (dato del 2024) è di circa 32.060. Non va trascurato, poi, l'intenso traffico commerciale che caratterizza il valico di Ponte Chiasso, dal quale transitano quotidianamente una media di 1.125 autoarticolati. Numerose anche le attività che lo Stato affida agli uffici doganali, come la gestione delle accise, vale a dire il rilascio delle autorizzazioni agli impianti: nel primo semestre del 2025 sono stati rilasciati 620 provvedimenti".
La richiesta
Snocciolati i numeri, la proclamazione dello stato di agitazione fa leva su un'ulteriore sottolineatura. "L'Ufficio delle Dogane di Como meriterebbe attenzione e organizzazione. Invece, proprio recentemente, la Direzione centrale ha deciso di declassarlo, a dispetto di tutti i risultati che nel tempo hanno confermato il grande lavoro di difesa erariale che viene svolto quotidianamente dagli uffici". Tutto questo motiva la richiesta avanzata nella missiva: "Le parti sindacali hanno ripetutamente espresso la loro disponibilità al dialogo, ma sottolineano ora la necessità di un intervento urgente da parte dell'Agenzia e dalla parte politica per risolvere le problematiche sollevate, in mancanza del quale si attiveranno tutte le iniziative e gli strumenti di mobilitazione consoni al raggiungimento degli obiettivi dichiarati".