Olgiate Comasco

Il corpo di San Gerardo de' Tintori torna a Olgiate Comasco

La gioia del parroco: "Grazie all'arcivescovo di Milano e al nostro vescovo di Como".

Il corpo di San Gerardo de' Tintori torna a Olgiate Comasco
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L’urna col corpo di San Gerardo de’ Tintori torna a Olgiate Comasco.

Un evento storico per la comunità olgiatese e il territorio

Tutto pronto, programma definito per una settimana memorabile da sabato 14 a domenica 22 ottobre. E per l’occasione sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria. Gerardo de’ Tintori, santo popolare, morì il 6 giugno del 1207 a Monza. Fin da subito si sviluppò nei suoi confronti fortissima devozione: i monzesi lo definirono "santo" anche se Gerardo non prese mai i voti e presso la sua tomba nel cimitero adiacente alla chiesa di Sant’Ambrogio si susseguirono i pellegrinaggi e la raccolta di ex voto, in particolare riproduzioni in cera delle parti del corpo per cui si chiedeva una guarigione miracolosa.

La promessa degli olgiatesi

L'urna col corpo di San Gerardo (Foto di Antonella Spinelli)

Quaranta giorni dopo la sua morte, Gerardo fu invocato a protezione della città di Olgiate Comasco, colpita da un morbo contagiosissimo che mieteva numerose vittime. Una rappresentanza della popolazione si recò nella vicina Riva San Vitale, in Canton Ticino (Svizzera), dove incontrò l’eremita Manfredo Settala, (ora beato), e nei giorni successivi un gruppo di parrocchiani olgiatesi andò a Monza, su suggerimento dello stesso Manfredo, per conferire degna sepoltura al corpo di Gerardo de’ Tintori. Gli olgiatesi promisero che, se la malattia fosse stata sconfitta, sarebbero tornati a venerare Gerardo de’ Tintori ogni anno in processione. E da allora è così: nonostante guerre e pandemie, il pellegrinaggio all’urna del santo viene effettuato ogni 25 aprile. Diversi i mezzi di trasporto usati nel corso dei secoli: dai carri di un tempo trascinati dei buoi, al treno degli anni 60, tuttora con autobus, moto, biciclette e a piedi.

Testimone di carità

Gerardo de' Tintori, di ricca famiglia monzese, aveva deciso di donare tutte le sue sostanze e i terreni di proprietà per creare il primo ospedale laico cittadino. Fino a quel momento, 1174, i luoghi di ricovero erano stati gestiti esclusivamente dagli ordini religiosi. Nonostante la grande devozione popolare, solo nel XVI secolo, con l’intervento di Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, il culto di San Gerardo è stato ufficialmente decretato dal pontefice, con commemorazione il 6 giugno. L’urna del santo monzese a Olgiate Comasco era già stata ospitata nel 1946, per tre settimane, al termine del secondo conflitto mondiale: porte celebrative e folla alle celebrazioni che ravvivarono in tutti, giovani e anziani, la devozione al santo popolare.

L'attesa e la gioia della parrocchia di Olgiate Comasco

don flacio trasferito alla parrocchia di olgiate comasco

"Dopo molto lavoro di preparazione, ci siamo - afferma don Flavio Crosta, prevosto di Olgiate Comasco - San Gerardo tornerà fra noi. A quasi 80 anni dall’ultima volta, grazie alla disponibilità di monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, e del nostro vescovo, cardinale Oscar Cantoni, le spoglie mortali del santo torneranno a varcare il portone della nostra chiesa parrocchiale. L’avvenimento di grazia, tanto desiderato dalla comunità e dai suoi sacerdoti, si inserisce nel cammino che, come parrocchia, abbiamo iniziato insieme in questo anno speciale: divenire pietre vive per costruire una comunità cristiana ardente, fondata sulla Pietra angolare che è Gesù stesso. San Gerardo attraverso la sua vita e la sua luminosa testimonianza evangelica, anche a distanza di secoli, ci sprona a mettere al centro di tutto il nostro fare e soprattutto del nostro essere la speranza salvifica del Signore". La parrocchia si è impegnata a fondo per accogliere l’urna col corpo del santo. "Significa non tanto ospitare qualcosa di storico, bello e sacro da venerare e omaggiare con le nostre preghiere e i nostri canti - continua don Flavio - ma qualcuno, una persona, che anche a distanza di molti secoli, porta con sé la sua storia, la sua fede, la sua umanità e attraverso di esse ci parla e ci provoca".

Il programma

L'apertura del programma è prevista per sabato 14 ottobre, nel primo pomeriggio, con l’arrivo dell’urna del santo in località San Gerardo, scortata dalla Polizia locale e dalla Protezione civile. Alle 15 la processione che porterà le spoglie di San Gerardo dalla chiesa a lui dedicata verso la parrocchiale dei Santi Ippolito e Cassiano, dove, alle 16, avrà inizio la celebrazione della messa solenne presieduta da monsignor Dario Edoardo Viganò, vicecancelliere dell’Accademia pontificia. Dopo il saluto di benvenuto del parroco e prima della celebrazione eucaristica, monsignor Viganò darà lettura del messaggio che papa Francesco ha scritto per l’occasione al prevosto di Olgiate, don Flavio Crosta. Il programma prevede il raduno diocesano delle Confraternite con processione e solenni vespri domenica 15 ottobre, momenti di preghiera dedicati alle categorie fragili, per cui Gerardo ha speso la sua vita, come la preghiera della Terza Età con i sacerdoti malati e anziani dell’Istituto Santa Croce di Como (lunedì pomeriggio) e la preghiera con la Casa anziani, l’Unitalsi e le olgiatesi L’Alveare, Fondazione Paolo Fagetti e Arca 88 (nel pomeriggio di mercoledì). Sempre sulle orme di San Gerardo, ampio spazio all’adorazione eucaristica, in particolare martedì 17 ottobre guidata dal Seminario diocesano di Como. Venerdì 20 ottobre, alle ore 20.45, monsignor Ennio Apeciti terrà la conferenza "Farsi prossimo: un santo in uscita". Sabato 21 ottobre la veglia missionaria del vicariato e, a seguire, la veglia di preghiera per tutta la notte, guidata dai giovani della parrocchia. Durante tutta la settimana, al termine delle messe, possibilità di devozione personale e l’acquisto dell’indulgenza plenaria secondo le consuete condizioni da sabato 14 ottobre 2023 a domenica 28 gennaio 2024. E domenica 22 ottobre, alle 16, chiusura in forma solenne, presieduta dal cardinal Oscar Cantoni, al termine della quale l’urna del santo proseguirà la sua peregrinatio alla volta di Figino Serenza, diocesi di Milano.

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