Il diritto di scioperare, la bocciatura della finanziaria e l'appello per il cessate il fuoco a Gaza
Sandro Estelli, segretario della Cgil di Como: "Questo Governo non ci ascolta, importante aver riunito qui più di 300 persone".
Assemblea provinciale della Cgil, nell'auditorium del Medioevo di Olgiate Comasco, con più di 300 delegate e delegati e rappresentanti dello Spi-Cgil, per discutere delle ragioni alla base dello sciopero annunciato per il 17 novembre e il 24 novembre.
Il diritto di scioperare
Sandro Estelli, segretario della Camera del lavoro di Como, ha sottolineato la valenza del momento di confronto. "L'importanza dell'appuntamento di Olgiate Comasco è quella di aver riunito più di 300 persone, delegate e delegati, in un'assemblea in cui abbiamo discusso i motivi dello sciopero. Con la Uil siamo riusciti a mettere in piedi una mobilitazione che contrasti le politiche di questo Governo, che rimetta al centro il salario, il rinnovo dei contratti, la sanità. C'è un dato molto preoccupante, che riguarda anche la provincia di Como: negli ultimi tre anni la spesa sanitaria per le famiglie è aumentata del 15%. Questo vuol dire una carenza dal punto di vista della sanità pubblica e un aumento della sanità privata e di conseguenza un impoverimento delle famiglie. Non sono più accettabili politiche fiscali in cui siano i lavoratori dipendenti che ne pagano il prezzo e a beneficiarne siano classi di lavoratori che, in un certo senso, possono eludere o evadere il fisco".
Delegati e delegate, pensionate e pensionati uniti ribadendo la necessità dello sciopero
Appello per il cessate il fuoco a Gaza
Da Fabio Ghelfi un'approfondita analisi del conflitto israelo-palestinese, sottolineando la richiesta di un immediato cessate il fuoco e l'esigenza di fissare un concetto fondamentale: "Il cessate il fuoco ha bisogno di essere messo in atto, prima di tutto, per salvare le vite delle persone. Le vite delle persone sono uguali sia che siano dall'una o dall'altra parte. Io, quando sono andato in Palestina per incontrare i pacifisti delle due parti che avevano deciso di dialogare, ho visto che il coraggio vero ce l'ha quella gente lì e non quelli che vanno ad ammazzare le persone. Ho imparato una cosa: è proprio sbagliato pensare di essere nemici di un popolo. Posso essere nemico di un Governo, di un regime e di un'ideologia, ma essere nemico di un popolo è sbagliato. Fa parte della strategia pacifista cercare in entrambe le parti del conflitto quei pezzi di società disponibili a continuare il dialogo. Il cessate il fuoco e la mobilitazione è necessaria per salvare vite, costruire ponti e provare a gestire una situazione geopolitica che è tutt'altro che non pericolosa".