Olgiate Comasco

Il diritto di scioperare, la bocciatura della finanziaria e l'appello per il cessate il fuoco a Gaza

Sandro Estelli, segretario della Cgil di Como: "Questo Governo non ci ascolta, importante aver riunito qui più di 300 persone".

Il diritto di scioperare, la bocciatura della finanziaria e l'appello per il cessate il fuoco a Gaza
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Assemblea provinciale della Cgil, nell'auditorium del Medioevo di Olgiate Comasco, con più di 300 delegate e delegati e rappresentanti dello Spi-Cgil, per discutere delle ragioni alla base dello sciopero annunciato per il 17 novembre e il 24 novembre.

Il diritto di scioperare

Sandro Estelli, segretario della Camera del lavoro di Como, ha sottolineato la valenza del momento di confronto. "L'importanza dell'appuntamento di Olgiate Comasco è quella di aver riunito più di 300 persone, delegate e delegati, in un'assemblea in cui abbiamo discusso i motivi dello sciopero. Con la Uil siamo riusciti a mettere in  piedi una mobilitazione che contrasti le politiche di questo Governo, che rimetta al centro il salario, il rinnovo dei contratti, la sanità. C'è un dato molto preoccupante, che riguarda anche la provincia di Como: negli ultimi tre anni la spesa sanitaria per le famiglie è aumentata del 15%. Questo vuol dire una carenza dal punto di vista della sanità pubblica e un aumento della sanità privata e di conseguenza un impoverimento delle famiglie. Non sono più accettabili politiche fiscali in cui siano i lavoratori dipendenti che ne pagano il prezzo e a beneficiarne siano classi di lavoratori che, in un certo senso, possono eludere o evadere il fisco".

Delegati e delegate, pensionate e pensionati uniti ribadendo la necessità dello sciopero

All'Attivo di oggi, mercoledì 15 novembre, è intervenuto Christian Ferrari della segreteria della Cgil Nazionale, aprendo i lavori. Poi gli interventi dei rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori e chiusura dei lavori affidata ad Alessandro Pagano, segretario generale della Cgil Lombardia, mentre Fabio Ghelfi del dipartimento Internazionale Cgil Lombardia ha portato il contributo.
Durante la mattinata si è discusso delle motivazioni dello sciopero indetto con la UIL per il 17 novembre per i lavoratori di pubblico, poste, scuola, trasporti e dello sciopero del 24 di tutti gli altri comparti. Il segretario generale della Cgil di Como, Sandro Estelli, ribadisce il concetto: "Lo sciopero generale è necessario: questo Governo non ci ascolta. La legge di bilancio non ci soddisfa, le misure annunciate confermano una linea di politica economica sbagliata, inadeguata e conservativa. In essa non si trova alcune risposta alla drammatica emergenza salariale. E' necessario alzare i salari e rinnovare i contratti: oggi 6 milioni e mezzo di lavoratori sono in attesa dei rinnovi contrattuali scaduti ormai da molti anni. Anche nei settori in cui i contratti sono stati rinnovati, l'inflazione, che rimane a livelli molto alti, non è recuperata a sufficienza dagli aumenti salariali. Serve una vera riforma fiscale che dia sostegno alle famiglie. Le pensioni subiscono un arretramento a fronte di un aumento del costo della vita che non si riesce più a rincorrere e  il taglio programmato sulle pensioni dei lavoratori del pubblico non è accettabile. Bisogna superare la legge Monti-Fornero per garantire la tutela del potere d'acquisto delle pensioni.  Il Governo ha  dichiarato di voler incrementare la spesa sanitaria, ma continua a indebolire il Servizio sanitario nazionale spingendo cittadini e personale verso la sanità privata. Non c'è nulla di serio come contrasto al lavoro precario, a partire ad esempio da piani assunzionali nell'impiego pubblico.  Si continua ad affermare una visione della donna relegata al ruolo di madre. Prevedere forme di sostegno solo per donne con almeno due figli è sbagliato: serve invece prevedere un miglioramento della quantità e della qualità dell'occupazione femminile. Il nostro Paese segna un gender gap in termini di retribuzioni che va affrontato con delle politiche serie e non paternalistiche".

Appello per il cessate il fuoco a Gaza

Da Fabio Ghelfi un'approfondita analisi del conflitto israelo-palestinese, sottolineando la richiesta di un immediato cessate il fuoco e l'esigenza di fissare un concetto fondamentale: "Il cessate il fuoco ha bisogno di essere messo in atto, prima di tutto, per salvare le vite delle persone. Le vite delle persone sono uguali sia che siano dall'una o dall'altra parte. Io, quando sono andato in Palestina per incontrare i pacifisti delle due parti che avevano deciso di dialogare, ho visto che il coraggio vero ce l'ha quella gente lì e non quelli che vanno ad ammazzare le persone. Ho imparato una cosa: è proprio sbagliato pensare di essere nemici di un popolo. Posso essere nemico di un Governo, di un regime e di un'ideologia, ma essere nemico di un popolo è sbagliato. Fa parte della strategia pacifista cercare in entrambe le parti del conflitto quei pezzi di società disponibili a continuare il dialogo. Il cessate il fuoco e la mobilitazione è necessaria per salvare vite, costruire ponti e provare a gestire una situazione geopolitica che è tutt'altro che non pericolosa".

 

 

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