Il futuro dell'area Ticosa: parcheggi, sede del Comune e Santarella centro culturale FOTO

Durante l'assemblea di Ance è stato presentato il progetto del Comune di Como.

Il futuro dell'area Ticosa: parcheggi, sede del Comune e Santarella centro culturale FOTO
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All'annuale assemblea di Ance (Associazione Nazionale Costruttore Edili), il Comune di Como ha deciso di presentare il progetto messo a punto per il futuro dell’area Ticosa.

Area Ticosa: il progetto

"Ticosa rappresenta una sfida - ha esordito l'assessore all'urbanistica Marco Butti, tra i relatori dell'evento insieme al dirigente di settore Giuseppe Ruffo - Quella che vi presentiamo è un’idea che ci sentiamo in dovere di proporre alla città e che sicuramente creerà un dibattito. Non potevamo aspettare oltre. Da quando lo scorso settembre è arrivato l’architetto Ruffo abbiamo cominciato a lavorare al progetto, ancora prima della firma con Multi per la cessione dell’area”.

“Abbiamo voluto mantenere lo spazio pubblico come elemento cardine. Tra le ipotesi c’è il trasferimento del Comune perché le location attuali, dagli uffici che guardano su viale Lecco a quelli sparsi in città tra cui due archivi ma anche il comando di Polizia Locale sono poco efficienti. Vogliamo far rientrare anche l’area ex Stecav nel ragionamento. Puntiamo a proporre alla città un’organizzazione del comparto Ticosa, stiamo parlando con Leader Price (di Nessi&Maiocchi) per dare omogeneità del perimetro” ha spiegato l'assessore introducendo l'idea di progetto.

Cosa ci sarà quindi in quella che potrebbe essere la futura area Ticosa? Oltre alla nuova sede del Comune, parcheggi (500 posti) con spazi commerciali e una Santarella riqualificata che diventi “un centro di vitalità culturale e formativo per la città”. Il verde sarà importante con la creazione di un già evocato boulevard verde.

Inoltre fondamentale sarà la ridefinizione dell’asse stradale via Grandi-viale Roosevelt “perché lì ci sono punti fondamentali della città come la Questura, l’Università, la Basilica di Sant’Abbondio, il cimitero. L’obbiettivo è connettere il cimitero, oggi quasi abbandonato a se stesso, con la città e via Milano” ha aggiunto Butti.

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Tempi e costi

Come ribadito più volte dall'assessore comasco all'urbanistica, quella che è stata presentata ieri sera è un'idea sul quale lavorare, una direzione verso la quale andare. “Vogliamo la condivisione politica su questa ferita della città, ascolteremo tutti – ha aggiunto l’assessore – ma vogliamo attivare le procedure subito dopo l’estate”.

Dove trovare quindi i soldi per un'impresa del genere? Sono stati citati i rapporti con i privati ma un cenno è stato fatto anche al futuro degli attuali immobili comunali che portando avanti questo progetto si svuoteranno. L’assessore ha parlato di possibile “valorizzazione economica dell’attuale Comune (uffici verso viale Lecco, Ndr) e dell’area ex Stecav che ben si presta ad accogliere attività commerciali. Il Comune potrebbe essere riclassificato a strutture commerciali e alberghiere”.

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Le parole del sindaco e di Ance

A chiusura della presentazione è intervenuto il primo cittadino, Mario Landriscina: “Da domani si comincerà, come logico che sia, a parlare di questa cosa. Il bello è che questa terra è attrattiva: ogni giorno un sacco di persone mi chiedono se possono venire qui a fare delle cose. Oggi fare rete è una cosa insostituibile. Il lavoro che avete visto oggi non è un’improvvisazione, siamo volenterosi ma non improvvisiamo. Voglio capire in quanti si tireranno fuori da questa cosa: se vogliamo perseguire questo intento di economia circolare, abbiamo la responsabilità di metterci in gioco tutti. Questo spero non sia un sogno”.

Dal canto suo estremamente felice della scelta del Comune di presentare il progetto in Ance il presidente dei costruttori edili comaschi Francesco Molteni: "Personalmente non posso che essere onorato del fatto che l’illustrazione della proposta urbanistica relativa all’area più importante della città di Como avvenga proprio alla nostra assemblea. E ringrazio l’intera amministrazione per aver compiuto questa scelta che, a mio modo di vedere, significa riconoscere ai costruttori un ruolo centrale rispetto al tema della rigenerazione del nostro territorio”.

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