Il mistero della morte di Mattia Mingarelli si infittisce, oggi l'autopsia

Il ritrovamento della salma è avvenuto nel pomeriggio della Vigilia di Natale.

Il mistero della morte di Mattia Mingarelli si infittisce, oggi l'autopsia
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Mattia Mingarelli ritrovato senza vita nel pomeriggio del 24 dicembre 2018 nei boschi della Valmalenco ma sulla sua morte rimane il mistero.

Ritrovato il corpo di Mattia Mingarelli

30 anni, di Albavilla (Como), l’uomo risultava scomparso dal 7 dicembre, solo il suo cane Dante era stato ritrovato subito, vivo e in buone condizioni. Le ricerche sono continuate per 14 giorni nell’area attorno alla località Barchi, Chiesa Valmalenco (Sondrio). Per trovarlo sono stati utilizzati elicotteri, droni e cani molecolari oltre ad un notevole dispiegamento di uomini del Soccorso Alpino, del SAGF della Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Protezione Civile oltre che a molti volontari ma Mattia Mingarelli non sono riusciti a trovarlo fino alla Vigilia di Natale quando una sagoma è stata intravista da degli sciatori mentre si trovavano sulla seggiovia della ski area Palù. i

Vicino al rifugio Barchi

Il luogo del ritrovamento è a circa 1800 metri di quota, poco distante dal rifugio Barchi e dalla baita presa in affitto dal giovane. Sono attualmente ancora in corso le indagini della Procura di Sondrio. Elementi utili si aspettano dall’esito dell’esame autoptico sul corpo in programma per oggi che verrà svolata dall’anatomopatologo Paolo Tricomi. Molti i dubbi da chiarire e nessuna ipotesi esclusa, nemmeno l’omicidio. Oltre a capire la causa della morte, avanza anche l’ipotesi che il corpo sia stato spostato. Difficile che in due settimane di ricerche quella zona non sia stata battuta.

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