Inaugurato il lavatoio comunale di Somaino
Inaugurato il lavatoio comunale nella frazione di Somaino, a Olgiate Comasco.
Inaugurazione e festa autunnale
Nella tarda mattinata di oggi, domenica 8 ottobre, inaugurato il lavatoio comunale di Somaino. Riqualificazione fortemente voluta dal Comune. L’apertura del lavatoio è avvenuta nel corso della Festa dell’autunno organizzata dalla parrocchia e dall’oratorio.
Il discorso del sindaco
Il sindaco Simone Moretti ha esternato entusiasmo: “Una Buona domenica a tutti i presenti. Mi piace esordire dicendo… finalmente impegno mantenuto. Di tempo ne è passato tanto dalle riunioni con il consiglio di frazione fatte tra il 2017 ed il 2018 con il recupero dell’ex lavatoio era l’intervento concreto richiesto all’Amministrazione comunale quale segnale di attenzione ai quartieri. Per gli incontri fatti ci eravamo presi questo impegno nel 2021, inserendo una sezione importante nel programma elettorale: “Recuperiamo la memoria: Vecchia Stazione e Lavatoi.
Il recupero della nostra storia serve per non dimenticare, ma soprattutto per valorizzare luoghi speciali della nostra città. Con la giornata di oggi un piccolo sogno va a concretizzarsi, la riqualificazione di un luogo simbolo della storia di Olgiate e della frazione di Somaino, progettato dall’architetto Attilio Terragni.
Un lavoro portato avanti nel primo mandato amministrativo (2016/2021) per il quale abbiamo ottenuto un doppio finanziamento per la progettazione e la riqualificazione e finanziato nel secondo mandato.
Visto che un po’ di storia olgiatese non fa mai male, ecco un estratto dal libro “Olgiate Comasco, da borgo rurale a Città”.
“All’inizio degli anni Trenta l’incremento demografico della popolazione rendeva necessario dotare di nuovi impianti pubblici anche le frazioni periferiche.
A Terragni fu quindi chiesto di progettare il lavatoio di Somaino, che fu appunto realizzato negli anni 1930/ 1931.
La frazione contava ormai 40 famiglie, circa 250 abitanti, e si ritenne di realizzarvi un lavatoio di modeste dimensioni onde soddisfare le necessità dei frazionisti.
Una piccola curiosità:si legge negli atti istruttori che il terreno acquistato dal Comune per edificarvi il manufatto fu periziato da un altro nome illustre del razionalismo lariano, si trattò dell’Ing. Luigi Renato Uslenghi (la collaborazione con lo studio Terragni, soprattutto per quanto concerne i calcoli relativi al cemento armato, portò in quegli anni a realizzare il monumento ai caduti di Como, nonché le Case del Fascio a Como e a Lissone, nonché la progettazione della fontana di Villa Geno) purtroppo tale documento è andato perduto e non figura tra le carte archivistiche. Grazie ancora a tutti voi per la presenza e la pazienza, adesso è tempo di goderci questo nuovo spazio di aggregazione, rispettandolo”.
I lavori realizzati
L’intervento di recupero in due sensi: stilistico -architettonico e sociale. Stilistico-architettonico perché, essendo un bene tutelato, gli interventi edilizi di recupero sono volti al rispetto del linguaggio morfologico – quindi le travi in legno, il manto di copertura, le finiture cementizie sono conservate e riproposte il più’ possibile nel rispetto dell’esistente; sociale in quanto recupero di uno spazio (periferico) che favorisce l’aggregazione, si connette alle attività residenziali attorno grazie alla sua funzione ricreativa e assolve al compito di ricomporre uno spazio urbano ma anche della memoria.
L’utilizzo dell’acqua (in sicurezza essendo il livello intorno ai 30cm ed ecologico, in quanto a ricircolo) ha proprio lo scopo di recuperare storia e funzione di gioco. L’aspetto tecnico inoltre in questo progetto non è da sottovalutare: un esempio su tutti il recupero di una tipologia di pavimentazione realizzata in opera non facile da riprodurre perché congiunzione tra tecnologia ed esperienza costruttiva. I nuovi arredi, le sedute in pietra, come gli accessori in acciaio, sono stati elaborati e scelti con accortezza per inserirsi nel contesto senza prevaricare. Infine si è conservato il verde esistente arricchendone la presenza secondo un modello naturale e poco costruito”.