il pensiero

Insegnante marianese scrive al Ministro Azzolina: "Fondamentale garantire l'esame di terza media"

La proposta: "Per i ragazzi è un momento di crescita importante. Facciamo l'esame nelle palestre".

Insegnante marianese scrive al Ministro Azzolina: "Fondamentale garantire l'esame di terza media"
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Stefano Longhi, 32enne insegnante della scuola secondaria Dante Alighieri di Mariano, ha voluto inviare via Facebook una riflessione al Ministro Lucia Azzolina che in questi giorni dovrà dare indicazioni più precise sulla maturità e sull'esame di terza media, che rischia di saltare.

Insegnante marianese: "Fondamentale garantire l'esame di terza media"

"Ho deciso di scrivere al Ministro dopo aver ragionato anche sulla mia esperienza personale - ha raccontato l'insegnante di Scienze motorie - . Penso che quello di terza media sia il primo vero esame nella vita degli studenti. Si tratta di un'esperienza formativa nella quale, per la prima volta si trovano ad esporre davanti ad un gruppo di persone. Se non di dovesse fare vorrebbe dire rinviare questo primo passaggio di altri cinque anni, alla maturità". Sulle modalità di gestione, prova a ipotizzare: "Penso che possa essere fatto nelle palestre, con mascherine e guanti, ma anche garantendo tutte le distanze di sicurezza per commissioni e alunni".

La lettera al Ministro Azzolina

"Spettabile Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Mi presento, mi chiamo Stefano Longhi e sono un docente di Scienze Motorie presso un Istituto Scolastico secondario di primo grado della città di Mariano Comense, in provincia di Como.
Le scrivo per esprimerle un mio pensiero rivolto al momento della scuola italiana al tempo del Coronavirus.
Lavorando all’interno di una scuola secondaria di primo grado mi trovo ad avere a che fare con dei ragazzi/e che sono in una fase delicata del loro processo di maturazione, mentale, fisica e sociale.
Il lavoro che stiamo facendo io ed altri colleghi non è semplice in questo momento per via della tipologia di attività che possiamo fare, ovvero l’utilizzo della didattica a distanza.
Ci stiamo impegnando per rendere la comunicazione il più efficace possibile ma ovviamente la scuola non è solamente un luogo dove c’è una trasmissione passiva di conoscenze dal professore all’alunno; ci sono molte altre dinamiche che entrano in gioco che purtroppo con la didattica a distanza non si possono ritrovare.
La vicinanza agli alunni/e anche se solo fosse almeno consentita ad un metro di distanza e con mascherine e guanti per avere la massima tutela della salute sarebbe già un qualcosa di fondamentale per avere una comunicazione più diretta, più vera, più sentita, con la complicità degli sguardi, delle mimiche facciali, dei gesti, dell’intenzione comunicativa che solo un contatto visivo reale può garantire.
La situazione attuale dei contagi comprensibilmente non permette di poter tornare a scuola in un tempo breve ma vorrei soffermarmi su un aspetto cruciale del percorso del triennio scolastico, l’esame finale orale.
Per i ragazzi/e di tredici/quattordici anni l’esame finale orale rappresenta la prima vera prova dove loro sono al centro della scena ed una dozzina di adulti li stanno ad ascoltare, è una tappa fondamentale del loro percorso di maturazione dove sono coinvolte le componenti cognitive ed emotive, dove l’alunno/a si trova a dover trattare diverse discipline con l’aggiunta della difficoltà di dover parlare anche in due lingue straniere in poco tempo di distanza, quindi sicuramente non è facile da sostenere ma proprio per questo è molto importante che questo momento cruciale ci sia a conclusione di un percorso formativo triennale.
Stavo pensando operativamente a come potrebbe svolgersi il tutto è mi è venuto facile ipotizzare un colloquio orale nella palestra della scuola, uno spazio sufficientemente ampio per garantire la distanza di sicurezza a tutti. Mettendo un numero limite di quindici persone tra docenti, candidato/a e familiari e/o amici.
Spero sia davvero possibile far sostenere il colloquio finale agli alunni/e in questo modo o in altri, magari utilizzando l’aula magna della scuola ma comunque garantendo quel momento conclusivo che rimane impresso nella memoria dei ragazzi/e ma anche di noi docenti.
Grazie dell’attenzione e buon lavoro".

Lezioni online

Intanto nell'attesa di una decisione ufficiale, ci sono le lezioni online. "Ho preparato alcuni video per le attività di educazione motoria, in modo che i ragazzi possano fare movimento anche in casa. In più ho inviato da leggere anche delle schede informative sui giochi di squadra".

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