Inviato Rai dona le sue attrezzature alla scuola STORIE SOTTO L'ALBERO

Il Giornale di Erba regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2018 sulle pagine del nostro settimanale.

Inviato Rai dona le sue attrezzature alla scuola STORIE SOTTO L'ALBERO
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(Erba) Da fine settembre tutte le mattine Ferruccio Valerio alle 7.30 si fa trovare davanti alla scuola media "Puecher", chiacchiera con i ragazzi e poi entra a scuola, si rifugia in un’aula al secondo piano piena di attrezzature per realizzare e montare video che lui stesso ha donato alla scuola e resta a disposizione di ragazzi e docenti fino alle 11.

Inviato Rai dona le sue attrezzature alle medie

Ma chi è Ferruccio Valerio? Milanese per una vita, anche se in realtà la sua vita l’ha trascorsa in giro per il mondo, erbese da poco più di un anno, è stato cineoperatore per la Rai per 32 anni e poi, da libero professionista, con tutto il materiale raccolto nei suoi viaggi e nelle sue molte avventure ha realizzato 51 documentari e una serie infinita di reportage.

Ma come ci è finito un personaggio del genere alla "Puecher"? "Sono venuto a Erba per motivi personali – ha raccontato – Qui ho ricreato un piccolo studio di montaggio, ma non mi serviva più la mole di attrezzature che avevo a Milano, così chiesi dove potevo portare l’attrezzatura in esubero e mi suggerirono i Trapeiros di Emmaus". In realtà l’attrezzatura era molto specifica, ben tenuta, perfettamente funzionante, ed era un peccato che andasse persa. "Fortuna ha voluto che dai Trapeiros ci fosse la mamma di una mia alunna – ha raccontato la professoressa Patrizia Calcaterra – che mi ha contattato per chiedermi se potesse interessare alla scuola". La prof non si è fatta sfuggire l’occasione e, anzi, ha chiesto proprio "il pacchetto completo".

"Mi sono innamorato di questi ragazzi"

Così alla Puecher non sono arrivati "solo" due stazioni di montaggio, un mixer audio con annessi microfoni, due telecamere e tutti gli accessori di contorno, insomma, una piccola stazione televisiva, ma anche lo stesso cinereporter: "Ho contattato Ferruccio e gli ho chiesto se fosse disposto a venire a scuola a spiegare lui stesso come si usava l’attrezzatura, raccontando del suo mestiere ma anche dei suoi viaggi e delle sue straordinarie avventure. E così ogni mattina è qui e i ragazzi pendono dalle sue labbra". "Mi sono innamorato di questi ragazzi – ha sottolineato Ferruccio Valerio – Parlo e lavoro con loro, mostro i miei documentari e li faccio appassionare alla storia attraverso le immagini vere". E di storie da raccontare Valerio ne ha da vendere: "Ci fu quella volta in cui rimasi in Amazzonia tre mesi anzichè i 15 giorni stabiliti, e mi diedero anche per morto: ero rimasto solo perché dei tre colleghi che mi accompagnavano uno era stato morso da un ragno, uno dovette abbandonare perchè aveva un solo rene ed era troppo affaticato e uno aveva avuto una crisi isterica".

Poi c’è stata l’esperienza di vita in un monastero tibetano e "quella volta in cui cadde l’aereo di linea su cui ero in Alaska e io sopravvissi a 70 morti" o quella volta a Berlino nel 1989 quando venne arrestato come spia, ma poi riuscì a realizzare il servizio delle prime picconate sul muro che stava per essere abbattuto. Insomma, una mole immensa di esperienze e sensazioni. Eppure dice "sono i ragazzi a trasmettermi emozioni grandi ora: qui è una fucina di idee continue e stati d’animo in subbuglio". Ma in mente c’è anche un grande progetto: "Vorrei realizzare con i ragazzi documentari storici in cui si alternino immagini e documenti veri a pezzi sceneggiati dai ragazzi, realizzando così un prodotto accattivante proprio per i giovani, da distribuire poi anche ad altri istituti scolastici".

(Giornale di Erba sabato 17 novembre 2018)

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