Ipotesi Lombardia zona rossa. Fontana: "Decreto pasticciato" LA BOZZA DEL DOCUMENTO
Il documento potrebbe diventare ufficiale già domani.
Lombardia zona rossa, non si entra e non si esce dalla Regione fino al 3 aprile. E' il provvedimento emanato dal Governo per far fronte all'emergenza Coronavirus. Critico però il presidente della Lombardia Attilio Fontana.
Lombardia zona rossa, il commento di Fontana
"La bozza del provvedimento del Governo - che ho ricevuto solo in serata - sembra andare nella direzione del contenimento della diffusione del virus, invitando - con misure più incisive - i cittadini alla prudenza" ha commentato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
"Ciò detto - ha continuato - non posso non evidenziare che la bozza del DPCM e', a dir poco, 'pasticciata' e necessita da parte del Governo di chiarimenti per consentire ai cittadini di capire cosa si può fare o meno".
"La confusione è evidenziata anche dalle moltissime chiamate che stanno giungendo al mio telefono e a quello di chi da giorni e' al mio fianco per affrontare questa emergenza" ha concluso.
Aggiunge infine il Governatore: "Siamo comunque in contatto con i rappresentanti del Governo per cercare di mettere i cittadini e le categorie sociali in condizione di capire cosa possono fare domani. Abbiamo inviato a Roma le nostre osservazioni e la collaborazione tra i nostri tecnici e quelli di Palazzo Chigi è costante".
La bozza del Decreto: Lombardia zona rossa
Covid-19 si sta diffondendo a macchia d'olio con il rischio sempre più vicino di un collasso del sistema sanitario nazionale nelle zone più colpite. Gli ultimi dati resi noti dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli parlano di 5.061 malati e 233 i morti. Sono 567 i malati ricoverati in terapia intensiva, di questi 359 sono in Lombardia. Sono invece 2651 i malati con sintomi ricoverati e 1843 quelli in isolamento domiciliare.
Così il Governo ha messo a punto un decreto che isoli completamente la Lombardia e altre zone infette, ovvero le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria. Si tratta ancora di un documento-bozza che potrebbe diventare ufficiale già nella giornata di domani.
Vediamo quindi cosa prevederebbe il provvedimento.
Quindi in questi territori il documento a firma del presidente del consiglio del ministri Giuseppe Conte decreta: "evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori di cui al presente articolo, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza".
Ma anche: "ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante".
Sospesi eventi e competizioni sportive, cerimonie civile e religiose
Inoltre "sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico".
Chiusi gli impianti sciistici, sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri. Chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura e sospesi i concorsi. Sono sospese anche le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.
E ancora "sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività".
Restrizioni per le attività commerciali
Secondo il documento sono consentite le attività di ristorazione e dei bar, con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.
Sono consentite le attività commerciali diverse da quelle di cui sopra a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone. Se non sarà possibile, dovranno restare chiusi.
E ancora: "nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione". Anche in questo caso se non fosse possibile le strutture dovranno restare chiuse.
La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.