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La dottoressa spiega come riconoscere e trattare le punture di insetti

Zanzare, cimici, pulci, api, vespe e calabroni. Sono alcuni dei principali insetti che ci tormentano d’estate.

La dottoressa spiega come riconoscere e trattare le punture di insetti
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Zanzare, cimici, pulci, api, vespe e calabroni. Sono alcuni dei principali insetti che ci tormentano d’estate e le cui punture possono rivelarsi molto fastidiose. La dottoressa Marina Mauro, responsabile in Asst Lariana dell’Allergologia dell’ospedale Sant’Anna fornisce qualche consiglio su come comportarsi.

La dottoressa spiega come riconoscere e trattare le punture di insetti

“La puntura delle zanzare causa un pomfo, di breve durata ma molto pruriginoso dovuto al rilascio di istamina e altre sostanze presenti nella saliva che la zanzara inietta quando ci punge. La dimensione del pomfo dipende dalla sensibilizzazione individuale ma essere punti o meno da zanzare pare sia dovuto all’odore che ognuno di noi emette, dall’avere una pelle sottile e morbida, da una temperatura corporea superiore alla norma come nel caso di sudorazione a seguito di attività fisica. Sarebbero più attrattivi anche i vestiti scuri. Per quanto riguarda la prevenzione, bisogna evitare il ristagno di acqua nei sottovasi, evitare di indossare indumenti scuri, applicare repellenti sulla cute esposta e sugli abiti, applicare zanzariere alle finestre. In caso di puntura è utile applicare un cubetto di ghiaccio, a seguire una crema cortisonica se il prurito fosse molto intenso. Le cimici, in particolare “le cimici dei letti”, pungono soprattutto di notte, attratte dal calore e dall’anidride carbonica rilasciata dall’uomo. Pungono e succhiano il sangue in 5-10 minuti, il sangue ingerito è circa 6 volte il peso della cimice. Solitamente pungono più volte dando forma a 3-5 papule con alone rosso, disposte in linea retta o a zig zag , molto pruriginose, e che possono durare fino a 1-2 settimane. Le cimici non si alimentano se la temperatura è inferiore a 13° e in condizioni di umidità elevata. Le uova sono deposte generalmente all’interno delle crepe dei muri, nelle giunture dei letti, nei battiscopa, sotto la carta da parati. Si riproducono tutto l’anno in ambiente riscaldato e con adeguato apporto di cibo. Sono molto resistenti e possono sopravvivere oltre un anno senza alimentarsi. Non sono vettori di malattie nell’uomo ma la puntura è talmente pruriginosa che può essere fonte di infezione secondaria. Per prevenire le punture è necessario arieggiare e sbattere il materasso, controllare le lenzuola, ispezionare battiscopa, crepe nei muri e carta da parati ed usare spray insetticida. Per il controllo del prurito intenso, applicare ghiaccio, crema cortisonica e assumere un antistaminico in compresse al giorno finchè i sintomi non si attenuano".

Un altro fastidioso insetto in cui possiamo imbatterci in estate sono le pulci. "Possono albergare nei nostri animali domestici e saltano dal cane o gatto ai nostri piedi, caviglie e gambe. Una pulce, alla ricerca del sangue, può pungere più volte nella stessa area causando piccole lesioni arrossate molto pruriginose “a grappolo”. Le pulci sono implicate nella trasmissione all’uomo di alcuni agenti patogeni che possono causare patologie gravi, è pertanto particolarmente importante prevenire la loro puntura trattando gli animali domestici con appositi collari antipulci ed evitare che gli animali entrino in contatto con animali selvatici. Usare appositi spray insetticida nelle cucce degli animali, su coperte e tappeti. Se punti bisogna applicare ghiaccio, crema cortisonica e assumere un antistaminico in compresse al giorno per attenuare il prurito".

Da ultimo ma non meno pericolose, abbiamo le punture di api, vespe o calabroni. "Diversamente da zanzare, pulci e cimici pungono per difesa. L’ape ha un pungiglione seghettato che rimane infisso nella cute e quindi volando via l’insetto si eviscera e muore. Le vespe hanno un pungiglione liscio, che si estrae facilmente dalla cute dopo la puntura e quindi la vespa può pungere un’altra volta anche se nella sacca velenifera non c’è più veleno. Nella maggior parte dei casi le punture di api e vespidi provocano una reazione locale vivace, pruriginosa, che si risolve in pochi minuti. In circa il 20% dei casi provocano una reazione locale estesa, con un pomfo del diametro di 10 cm. Solo nel 3% della popolazione la loro puntura causa una reazione generalizzata (dall’orticaria fino allo shock anafilattico). Per evitare di essere punti non bisogna disturbare i nidi, evitare movimenti bruschi, indossare abiti chiari, scarpe chiuse, calzoni lunghi e maglia a maniche lunghe. Evitare inoltre profumi intensi. Il pungiglione dell’ape non va tolto afferrandolo con due dita perché si spreme altro veleno nella cute ma va rimosso scalzandolo dalla cute con un’unghia o una pinzetta. Per coloro che hanno manifestato una reazione generalizzata moderata/grave, esiste l’immunoterapia specifica (vaccino) che viene prescritto ed eseguito in Centri dedicati. Per quanto riguarda il trattamento delle reazioni, se la reazione è locale e poco estesa bisogna applicare ghiaccio e crema cortisonica. Se è molto estesa assumere anche un cortisonico in compresse. Se oltre alla reazione locale estesa compaiono nella stessa area linfonodi ingrossati sarà necessario, dopo un consulto medico, prendere un antibiotico. Se si presenta una reazione generalizzata, è bene utilizzare, in base alla gravità, cortisonici orali o parenterali e, nei casi gravi, praticare anche adrenalina auto iniettabile. Quando la reazione è generalizzata, di qualsiasi gravità, è d’obbligo raggiungere un servizio medico".

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