La Fiera delle economie solidali "L'Isola che c'è" torna con un’edizione speciale
Sarà festa grande in occasione dei vent'anni della coinvolgente e stimolante kermesse.
A settembre, sabato 21 e domenica 22, il parco comunale di Villa Guardia sarà animato dalla Fiera delle economie solidali.
Edizione numero 20 della Fiera
Sono vent’anni di storie, entusiasmo, connessioni e solidarietà. È un traguardo davvero importante, quello raggiunto dalla Fiera delle economie solidali "L’isola che c’è". La prima edizione, nel settembre 2004. Si iniziò con grande entusiasmo e consapevolezza, ma senza grandi aspettative. E invece, fu subito un successo.
Da allora sono passati vent’anni, "L’isola che c’è" è diventata sempre più grande e intorno a sé ha catalizzato arcipelaghi di associazioni, gruppi informali, persone e idee. sabato 21 e domenica 22 settembre, la fiera avrà luogo nel parco comunale di Villa Guardia, dove fu organizzata la prima edizione e dove rimane grazie alla collaborazione con l’Amministrazione comunale del paese.
Attesi 12mila visitatori
Qualche numero? Sono attesi 12.000 visitatori, 130 espositori, 200 organizzazioni e 300 volontari coinvolti nell’organizzazione, due giorni di intrattenimento, cultura, divertimento e buona musica.
Diverse le novità: l'incontro con Caterina Costa, giovane fumettista che racconta emozioni o la scelta di dedicare, nella giornata di sabato, ogni performance artistica al ruolo della donna, all'emancipazione della figura femminile nelle diverse culture e alla lotta per la parità di genere. Artiste, ballerine e cantanti, insieme ad associazioni del territorio che si occupano da sempre di queste tematiche, ci trasmetteranno nuove visioni. Altra novità di quest’anno è il coinvolgimento di diverse associazioni giovanili nell’organizzazione della Fiera, che arricchiranno il programma della manifestazione portando uno sguardo nuovo e qualche sorpresa.
E ancora: uno spazio dedicato al teatro con il kamishibai - forma di narrazione itinerante fatta di immagini e parole, nata in Giappone all’inizio del ‘900 - e uno spazio dedicato allo sport in cui si potranno provare diverse attività dal basket allo yoga, dal tip tap al parkour, dalla danza alla vela.
Una storia di relazioni e sostenibilità
Vent’anni di storia. Vent’anni di esperienze, incontri, salite e discese, fatiche e soddisfazioni. Anni di passione e impegno nel segno della sostenibilità sociale ed ecologica, della valorizzazione delle relazioni, della partecipazione attiva e democratica ai processi decisionali, economici e sociali. Lungo questi vent’anni, "L’isola che c’è" ha innescato nuove connessioni tra il pubblico e le realtà dei tanti settori rappresentati: alimentazione, artigianato, energia pulita, editoria, riciclo... Gli incontri con esperti e rappresentanti del mondo green, sociale ed economico hanno dato vita a un movimento di pensiero fecondo di nuovi linguaggi, idee e progetti. Migliaia di visitatori, centinaia di espositori, altrettanti relatori e ospiti: i numeri de "L’isola che c’è" si sono mantenuti costanti, anche nei momenti più difficili come nella ripresa dopo la pandemia da Covid-19.
Evento sempre più ricco
Nel corso degli anni, poi, a dare sempre più colore e ad animare gli stand, si è aggiunto un ricchissimo cartellone di eventi, spettacoli e laboratori. Sul palco sono saliti musicisti e artisti come Vallanzaska, Rumba De Bodas e Babbutzi Orkestar. Un’atmosfera di festa, solidarietà e condivisione ha sempre caratterizzato le giornate della Fiera. Dai laboratori creativi per i bambini alle performance teatrali, passando per le storie della biblioteca vivente; dai giochi di una volta alle doule che danno consigli alle neomamme, dalle lezioni di danza, alle miriadi di proposte per ritrovare armonia nel corpo e nella mente: l’attenzione della Fiera allo stare bene è sempre stata una priorità. E continua ad esserlo.
I volti dietro la Fiera
Marco Servettini è stato uno dei fondatori e ancora oggi è un punto di riferimento nell’organizzazione: "Nel 2004 i nostri riferimenti erano i movimenti No Global. Dai loro stimoli ambientalisti e sociali dai quali nacque l’idea di creare sul territorio comasco una nostra realtà che si occupasse di quei temi... abbiamo messo in piedi il nostro progetto in maniera molto cosciente e consapevole, ma senza grandi aspettative e invece fin da subito abbiamo avuto un grande riscontro con ottanta espositori, musica, animazione ed eventi che ebbero una grande partecipazione”.
Micol Dell’Oro inizia a far parte della famiglia “L’isola che c’è" nel 2011 e dal 2016 della cooperativa Ecofficine, di cui è presidente. Questa nasce proprio per dare una maggiore struttura alla Fiera e per aprire l’esperienza ad altri servizi legati alla sostenibilità e all’economia solidale. Un cambiamento formale che ha dato la possibilità crescere e di ottenere la certificazione ISO 20121 per l’organizzazione di eventi con un sistema di gestione sostenibile. “Con il ventennale puntiamo a una spinta rispetto alle 'nuove leve' - è l’auspicio di Micol - Vogliamo lasciare spazio, nell’organizzazione della prossima fiera, alle realtà giovanili".
Volontari, anima e corpo fondamentali per la buona riuscita
Sono oltre trecento in ogni edizione. I volontari hanno un ruolo fondamentale nella riuscita della fiera e dal loro contributo dipende la buona riuscita della manifestazione. Un equipaggio cresciuto negli anni sempre più organizzato. "Negli anni è stato fatto un importante lavoro di coinvolgimento delle organizzazioni del territorio - spiega Martino Villani, direttore del Centro di servizio per il volontariato Insubria che si occupa proprio di coordinare i volontari della fiera - I due giorni della Fiera danno l’opportunità di fare un’esperienza piacevole, di coltivare relazioni, lavorando insieme per realizzare un evento unico. E questo è lo spirito della fiera”. Anche quest’anno è possibile proporsi attraverso un form sul sito de L’isola che c’è:
https://www.fieralisolachece.org.
Per ulteriori informazioni: contattare Katia Trinca Colonel (CSV Insubria) tramite email all’indirizzo k.trinca@csvlombardia.it o tramite telefono allo 031-301800; Michela Capra (Ecofficine) scrivendo a comunicazione@ecofficine.org o chiamando il numero 331-6336995.