SOLIDARIETà

La Fondazione Provinciale della Comunità comasca supporta gli ospedali del territorio

Oggi la somma raccolta complessivamente sui cinque fondi supera i 4,2 milioni di euro.

La Fondazione Provinciale della Comunità comasca supporta gli ospedali del territorio
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Il giorno 9 marzo l’ospedale Sant’Anna si è messo in contatto con la Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, per chiedere supporto per l’acquisto di un’ambulanza, a cui subito è stata data risposta stanziando un finanziamento di 100mila euro.

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La Fondazione Provinciale della Comunità comasca supporta gli ospedali del territorio

"Dopo questa prima donazione – ha spiegato il presidente Martino Verga – Ci siamo immediatamente attivati aprendo cinque fondi, il Fondo Emergenza Coronavirus (per aiutare i tre ospedali Valduce, Fatebenefratelli e Sant'Anna), il Fondo io ci sarò! Prendiamoci cura del nostro futuro insieme (di Confindustria Como per sostenere gli ospedali), Il Fondo Artigiani per l'emergenza coronavirus (di Confartigianato per gli ospedali), Fondo Sant'Anna (creato dall'ospedale per chi vuole sostenerlo), Fondo Ordine dei medici (creato dall'ordine per aiutare i medici in prima linea). I comaschi sono stati come sempre generosi, e abbiamo trovato il sostegno anche di alcune aziende importanti". Oggi la somma raccolta complessivamente sui cinque fondi supera i 4,2 milioni di euro.

Grazie alle donazioni gli ospedali hanno strumenti vitali

"Abbiamo instaurato un ottimo canale di comunicazione con gli ospedali – ha spiegato Verga –. Loro ci segnalano le attrezzature e i dispositivi di cui hanno bisogno e noi con i fondi a nostra disposizione cerchiamo di rifornirli". Al momento, grazie a queste donazioni, la Fondazione ha già potuto erogare agli ospedali Sant’Anna, Valduce e Fatebenefratelli la somma complessiva di circa 2 milioni di euro. Con queste risorse gli ospedali si stanno dotando di attrezzature di vitale importanza: dispositivi di protezione individuale, 11 ecografi, 2 massaggiatori cardiaci, 2 sistemi di intubazione, 6 sistemi di monitoraggio, 24 ventilatori polmonari, 15 pompe siringa, 15 sistemi CPAP, 30 saturimetri, 85 tra monitor multiparametrici e monitorini carrellati, 7 elettrocardiografi, 13 letti per terapia intensiva, 1 autoambulanza, 16 kit laringoscopici, 1 sistema di ossigenazione ad alti flussi e bombole di ossigeno, 30 broncoscopi e altri strumenti necessari. Sono stati donati inoltre più di 40.000 euro per sostenere cinque comitati della Croce Rossa Italiana impegnati in prima linea a combattere il virus. La Fondazione è inoltre il tramite per trasferire agli ospedali i proventi di tutte le raccolte fondi promosse da privati. "Cerchiamo di raggruppare tutte le donazioni che stanno venendo raccolte, in modo da poter rispondere al meglio e nella maniera più tempestiva possibile ai bisogni delle strutture sanitarie, che sono il fulcro di questa emergenza e hanno bisogno di tutto l’aiuto che possiamo dargli. Trasferire attraverso di noi i fondi agli ospedali inoltre garantisce una perfetta tracciabilità. Diamo conto infatti quotidianamente di come i soldi vengano spesi e delle operazioni da noi svolte".

La fase successiva all'emergenza

Rispetto al “dopo emergenza” il presidente Verga ha assicurato che la Fondazione metterà in campo una serie di azioni per venire incontro alle realtà più fragili, duramente colpite a livello socioeconomico. "Nei giorni scorsi Fondazione Cariplo ha deliberato l’autorizzazione a dirottare parte dei fondi territoriali extrabando previsti dai bandi territoriali verso iniziative di carattere straordinario riguardanti l’emergenza Coronavirus. Cercheremo come sempre, di fare il possibile per venire incontro ai bisogni della comunità", ha concluso Verga.

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