La rabbia di Anna, consulente di viaggi: "Perso un anno e mezzo di lavoro. Impossibile ripartire senza certezze sulle frontiere"
La 45enne comasca ieri era a Milano, davanti alla Stazione Centrale, per la manifestazione del suo comparto.
Ieri, 27 maggio 2020, tra le decine di rappresentanti di agenzie di viaggio e tour operator italiani che manifestavano in piazza Duca d'Aosta a Milano, davanti alla stazione Centrale, c'era anche la comasca Anna Di Bona. Maglia gialla e un cartello tra le mani "Non siamo invisibili" scritto sulla sagoma di un fantasma.
Anna, consulente di viaggi: "Per me l'inferno è iniziato a febbraio"
Quello dei viaggi è un settore che in Italia vale il 13% del Pil nazionale, con un giro d'affari di oltre 232 miliardi di euro. Alla faccia di chi dice che di turismo e cultura non si mangia. Anna ha 45 anni e fa questo lavoro da quasi 25. Dieci anni fa però ha fatto una scelta importante, quello di aprire in via Vitani a Como, "I viaggi di Anna". Non una semplice agenzia viaggi, bensì un ufficio di consulenza per chi desidera creare un viaggio su misura.
"Fu una scelta vincente, la personalizzazione della vacanza era ciò che la gente cercava - racconta la titolare - Il cliente può trovarmi al telefono 7 giorni su 7, 24 ore al giorno, in ufficio viene su appuntamento. Molti non sono comaschi perché mi intercettano tramite il sito web. Per me l'inferno è iniziato a febbraio".
Chi vive di turismo e viaggi infatti ha sentito l'uragano Covid-19 arrivare ben prima degli altri. "L'interruzione del mio lavoro e quindi dell'utile non è partito con il lockdown ma molto prima, a febbraio, quando ci hanno dipinto al mondo come gli untori - spiega Anna - Così giorno dopo giorno i Paesi stranieri chiudevano le frontiere e quindi le destinazioni. All'inizio abbiamo provato a spostare le mete dei viaggi in partenza ma ad un certo punto non potevamo più mandare nessuno da nessuna parte".
Quindi la consulente di viaggi comasca vuole essere chiara: "Noi stiamo perdendo un anno e mezzo di lavoro, non due mesi. I viaggi che non stanno partendo in questi mesi di chiusura sono quelli che avevamo organizzato da settembre scorso. Soprattutto per viaggi con mete particolari, per risparmiare sui voli, le persone prenotano con largo anticipo. A ciò si aggiunge il fatto che, per il momento, non abbiamo alcuna linea guida sulle riaperture delle frontiere: come posso fare nuove prenotazioni con il rischio che all'ultimo momento il viaggio venga annullato?".
"Quel teatrino dei Governatori proprio non ci voleva"
Con le frontiere ancora ferme quindi il turismo sta cercando sbocchi in Italia e ad Anna "il teatrino dei Governatori dei giorni scorsi" proprio non è piaciuto. La consulente di viaggi si riferisce alla diatriba tra il sindaco di Milano Beppe Sala e i presidenti di Sicilia e Sardegna che vorrebbero "patenti di immunità" per chi arriva dalle regioni più a rischio.
"Dopo quanto successo solo ieri ho avuto quattro annullamenti di viaggi in Italia con partenza tra giungo e luglio - commenta Anna - Hanno ammazzato la timida ripresa che c'era stata. Oggi sono arrivate altre tre mail per annullare viaggi in Italia, in Puglia e Sicilia. A questo aggiungo che, con l'insicurezza che si percepisce in Lombardia, ho completamente perso i clienti svizzeri che prenotavano con me e partivano da Malpensa: come possono, con le frontiere chiuse, arrivare all'aeroporto?".
Un altro tema che Anna tocca è che "molti rinunciano a viaggi programmati per questa estate perché non hanno più ferie da utilizzare quest'anno perché le hanno dovute sfruttare durante il lockdown".
La mancanza di ammortizzatori sociali
In questa situazione di totale impossibilità a lavorare però Anna, come tanti colleghi, non si è demoralizzata. "Ho lanciato ad esempio 'Le case di Anna' proponendo ville e case vacanza di pregio a chi vuole trascorrere le vacanze in Italia, magari in famiglia o con amici, ma non se la sente di andare in albergo. Lo sto facendo anche su Como, sperando sia una meta che possa interessare agli italiani".
Al momento però i costi superano ampiamente i guadagni che sostanzialmente si sono azzerati. "Non è solo una questione di perdita dell'utile. In questo momento posso andare avanti con i risparmi, ma c'è una perdita soprattutto per chi come me malgrado non guadagni deve pagare l'affitto del locale - sottolinea la titolare - Inoltre a luglio scadrà la cassa integrazione per chi ha dei dipendenti e, visto il momento, in tantissimi rimarranno in mezzo a una strada, non c'è alternativa al licenziamento. La situazione è drammatica e gli aiuti inesistenti".
E conclude: "Chi rimarrà in piedi a queste condizioni? Come è possibile che io paghi l'Inps e il 63% di tasse ma lo stato non garantisca la cassa integrazione dal primo mese? Sono purtroppo convinta che una parte consistente del mio comparto sparirà".
Stephanie Barone