La rinascita della stazione di Erba con i ragazzi di YouthLab
Lo spazio verrà trasformato da immobile abbandonato in un bene comune restituito al quartiere e alla città.

I ragazzi di YouthLab al lavoro per dare nuova vita alla stazione di Erba, da immobile abbandonato a centro di aggregazione.
Stazione di Erba verso la rinascita
Cominciano a vedersi i primi risultati, ad un anno e mezzo dall'avvio del progetto YouthLab, tra le proposte vincitrici della terza edizione del bando “Welfare di Comunità e Innovazione sociale” promosso da Fondazione Cariplo. Un programma che proprio dai giovani dell'erbese ha deciso di ripartire per mettere nuovamente in moto la società, la cultura e la quotidianità di 26 comuni disseminati sull’intero territorio.
In questi mesi i ragazzi che hanno partecipato al progetto hanno seguito corsi e organizzato eventi ma soprattutto lavorato ad un piano a lungo termine per la stazione erbese. I ragazzi non sono lasciati soli ma sono stati accompagnati da operatori “motivati” che hanno trasmesso ai più giovani il loro entusiasmo e che, attraverso la partecipazione comune, stanno lavorando alla costruzione di uno spazio e di diverse attività dedicate ai giovani all’interno della stazione di Erba.
Spesso percepita come un luogo insicuro e pericoloso, teatro di spaccio e risse, la stazione erbese verrà trasformata da immobile abbandonato in un bene comune restituito al quartiere e alla città, oltre che luogo di incontro dove i giovani potranno sviluppare idee e progetti. I lavori sono appena stati avviati, e in particolare sono stati creati i gruppi per definire l’allestimento degli spazi, la programmazione delle attività, la gestione amministrativa e promozionale della stazione, il lancio della campagna di raccolta fondi e, infine, una visita guidata agli spazi. In primavera è prevista l’inaugurazione.
"Ad oggi una trentina di ragazze e ragazzi sono accompagnate nel percorso di costituzione dell’associazione che potrà formalmente cogestire lo spazio e realizzare le diverse iniziative proposte" ha sottolineato Lucia Villani, responsabile del progetto.