La tragedia

L'addio al motociclista di Carugo: "Pensiamo a chi ora vive grazie agli organi di Fabio, lui lo avrebbe voluto"

Nel pomeriggio di oggi l'ultimo saluto al giovane originario di Carugo.

L'addio al motociclista di Carugo: "Pensiamo a chi ora vive grazie agli organi di Fabio, lui lo avrebbe voluto"
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Ad una settimana esatta dalla morte, oggi nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo a Carugo, si sono svolti i funerali di Fabio Tilotta, 33 anni. Il giovane è venuto a mancare dopo un incidente sulla Novedratese, all'altezza di Mariano Comense, avvenuto domenica 14 agosto.

L'addio al motociclista di Carugo: "Pensiamo a chi ora vive grazie agli organi di Fabio, lui lo avrebbe voluto"

La moto sulla quale viaggiava Tilotta ha impattato contro un pedone - Renato Maffina, 73 anni, residente a Bovisio Masciago - che stava attraversando la strada con il cane al guinzaglio. Il 73enne e il cane sono morti sul colpo. Le condizioni del motociclista sono parse immediatamente gravissime al personale sanitario giunto tempestivamente sul posto. E' stato trasportato in elisoccorso all'ospedale di Varese, dove purtroppo è spirato giovedì 18 agosto 2022.

"Non mi è facile in questo momento rendere parola, anche se si pensa che i preti abbiano sempre qualcosa da dire - ha esordito don Paolo Baruffini nell'Omelia - Vi dico quello che ho nel cuore dopo avervi accompagnato in questi giorni. Negli scorsi giorni mi avete detto di non avere più lacrime, anche noi abbiamo poche parole o nessuna. Quella di Fabio è una morte che ci addolora e ci tortura, come ogni morte, ma questa ha delle condizioni che ci mettono nel cuore ancor più dolore: la giovane vita di Fabio, la violenza dell'incidente, il tempo lunghissimo passato da quel giorno ad oggi, insopportabile, il dopo che pesa come un macigno, manca il figlio, lo zio, il fidanzato, il compagno. Bisogna dire le cose vere, siamo tristi. Vorrei in questo momento lodare la dignità e la compostezza del vostro dolore che ho visto in questi giorni. Non un eccesso o pretesa. È la dignità di chi soffre, pensando che l’ultima parola non è la nostra ma quella di Dio. Noi tutti dobbiamo imparare tanto dal vostro dolore.

Vorrei invitare tutti a immaginare i bambini, donne, uomini che negli scorsi giorni e ore hanno continuato a vivere e superato la morte, vivono grazie a tutti gli organi che avete interamente donato. Pensiamo a quelle persone che vedono con gli occhi di Fabio. Se lo avete fatto è perché lo avrebbe fatto lui. Sta già rivivendo col dono fatto. Fabio ha già trovato il modo di sconfiggere la morte e lo ha fatto con questa logica sconvolgente.

Grazie Fabio per la tua vita, carica di bontà, amore, voglia di vivere, costruire, voler bene. Grazie anche a Dio per averci donato questa persona, sapendo che la vita non la misuriamo con gli anni".

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