L’annuncio di Fontana: "La Lombardia sarà zona rossa, non ce lo meritiamo"
A “deciderlo” il settimanale monitoraggio che il Ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità.
L’ordinanza a firma del ministro Roberto Speranza ancora non c’è, ma il governatore Attilio Fontana la anticipa: la Lombardia sarà zona rossa. A “deciderlo” il settimanale monitoraggio che il Ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità redigono per fare il punto della situazione nelle varie zone d’Italia.
L’annuncio di Fontana: "La Lombardia sarà zona rossa, non ce lo meritiamo"
Fontana ha reso nota la notizia in occasione della presentazione del progetto “Smarter Italy”, tenutasi stamattina (venerdì 15 gennaio) a Concorezzo (Monza-Brianza). Davanti alla platea dei presenti e ai giornalisti, il governatore ha dichiarato: "Parlavo poco fa con il Ministro Speranza e facevo presente che c’è qualcosa che non va nei conti e nei parametri, che secondo me vanno rivisti perché siamo oggettivamente in una fase di miglioramento dei numeri. Credo che la zona rossa sia una punizione che la Lombardia non si merita: abbiamo fatto tanti sacrifici, i cittadini si sono comportati molto bene e credo che la zona rossa sia fin troppo penalizzante".
Che la Lombardia potesse essere “declassata”, purtroppo, era nell’aria. Lo stesso Fontana ne aveva parlato a inizio settimana a SkyTg24. I nuovi parametri fissati dal Governo per la suddivisione dell’Italia in zone, infatti, hanno abbassato le soglie per entrare nelle fasce di rischio più alte e la Lombardia, che fino a questo momento era arancione, si vedrà dunque applicare misure più rigorose e stringenti.
Nello specifico, la zona rossa prevede un divieto di spostamenti generalizzato, anche all’interno dei confini del proprio Comune di residenza, domicilio o abitazione. Ogni spostamento dovrà essere dunque giustificato da motivi di lavoro, urgenza o salute (e con autocertificazione, di conseguenza). Si potrà comunque andare a fare visita, una sola volta al giorno, a parenti o amici che abitano nello stesso nostro Comune, e massimo in due persone contemporaneamente (sono esclusi da questo conto i minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti).
Nel caso in cui si viva in un Comune sotto i cinquemila abitanti, sarà concesso andare a fare visita a parenti o amici, rispettando le norme appena ricordate, che abitano in un raggio di trenta chilometri dal nostro Comune, a esclusione di quelli residenti nel capoluogo di provincia.
LE REGOLE FINO AL 15 FEBBRAIO: