Legambiente a Como pm10 inferiore alla soglia rischio salute umana

Si focalizza sulla posizione dei capoluoghi di Como e Lecco, mettendone in luce i punti di forza e di debolezza relativamente a sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

Legambiente a Como pm10 inferiore alla soglia rischio salute umana
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Il "Rapporto Legambiente 'Ecosistema Urbano 2017'" realizzatto dall'ufficio Studi e statistica della Camera di Commercio di Como sulla base dei dati pubblicati nel rapporto sulle performance ambientali a cura dui Legambiente e Il Sole 24 Ore.

Performance ambienti dalle città

Como si piazza al 66° posto di una graduatoria nazionale guidata proprio da una Provincia lombarda, Mantova. Ottiene 46,5 punti, contro i 76,8 della prima classificata. Lecco ne ottiene 48,9 e per questo si posiziona al 58° posto. Riducendo il confronto alle province lombarde Como sarebbe nona e lecco ottava. Monza risulterebbe ultima.

La qualità dell'aria: biossido di azoto

Como in questo contesto non brilla, come peraltro la maggior parte delle altre città lombarde, fatta eccezione per Mantova e Sondrio, le uniche sotto la media nazionale. La media dei valori medi annuali registrati dalle centraline urbane di Como è infatti pari a 46 microgrammi al metro cubo, superiore quindi al già citato limite di legge pari a 40 μg/mc. Si piazza al 91° posto, giusto prima di Milano. Lecco è 84a ,al limite della soglia legale, con 39 μg/mc. Monza
peraltro è ultima sia tra i capoluoghi lombardi che nazionali, tenendo contro che otto non sono valutabili.

Qualità dell'aria: ozono

Como si piazza meglio per questo indicatore, infatti con 37 giorni di superamento della media mobile sulle 8 ore di 120 microgrammi al metro cubo è il secondo capoluogo lombardo, dopo Sondrio, che per le sue caratteristiche orografiche gode certamente di “aria migliore”. Nel caso della città di Como, al contrario, la conformazione del territorio gioca a sfavore: i rilievi montani al limite della pianura padana impediscono il rapido ricambio dell’aria in assenza di vento. In ogni caso il dato è da considerarsi problematico perché superiore alla già citata soglia prevista per la protezione della salute umana, pari a 25 giorni. Lecco si piazza più avanti nella graduatoria, al 46° posto, con 69 giorni di superamento del limite. Al primo posto ex aequo vi sono 14 capoluoghi in cui il problema non si presenta mai. Lodi è l’ultima tra i capoluoghi lombardi e la terzultima a livello nazionale. Chiude la graduatoria Genova, in cui il problema ozono è davvero critico, con 155 giorni di sforamento.

Polveri sottili

Como registra una media annua di 31 microgrammi al metro cubo di polveri sottili Pm10, inferiore quindi alla soglia di rischio per la salute umana. Si piazza al 48° posto su 64 posizioni possibili, dati i risultati ex aequo, giusto alle spalle di Varese, con 30 μg/mc. Sondrio è il capoluogo lombardo in cui l’aria è più pulita, come prevedibile (si piazza al 21° posto con 21 μg/mc). Lecco, con 25 microgrammi, è al 33°. Purtroppo la gran parte dei capoluoghi lombardi
si piazza davvero nelle retrovie della graduatoria nazionale, tanto che Pavia, con 39,5 μg/mc è praticamente ultima (63a su 64), seguita solo da Caserta per questo infelice primato. In termini di giorni di superamento del limite previsto per le polveri Pm10 il capoluogo comasco, come visibile dal grafico sottostante, conta all’incirca 60 giorni, sforando quindi il limite di 35 giorni consentito dalla normativa. La peggiore risulta Torino, con quasi 90.

Verde urbano

Como da questo punto di vista è l’11° capoluogo a livello nazionale con 69 metri quadrati procapite di verde fruibile in area urbana. La città a livello regionale è preceduta solo da Sondrio, che raggiunge valori ragguardevoli. Lecco, al contrario, chiude la classifica lombarda ed è nelle retrovie anche di quella nazionale.

Energie rinnovabili

Anche per questo indicatore Como ottiene buoni risultati, tanto da piazzarsi al 10° posto della classifica nazionale: ha una potenza installata di solare fotovoltaico e termico, su edifici pubblici ogni 1.000 abitanti pari a 11,6 kW, decisamente superiore all’1,6 di Lecco. Como, insieme a Lodi, guida la classifica regionale che si chiude con Monza, al 91° posto di quella nazionale, ultima insieme a Palermo e Lucca

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