Olgiate Comasco

L'ultimo saluto (con un grande grazie) al volontario Abramo Corti

Decine di colleghi dell'Auser riuniti accanto ai familiari per il collettivo addio allo sfortunato amico.

L'ultimo saluto (con un grande grazie) al volontario Abramo Corti
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L'ultimo saluto ad Abramo Corti, volontario dell'Auser La Nuova Età di Olgiate Comasco, ha radunato in chiesa parenti, amici e una ventina di colleghi dell'associazione in divisa.

L'addio a un volontario prezioso

Alle 14.45 la chiesa parrocchiale dei Santi Ippolito e Cassiano ha accolto la preghiera del rosario, poi il funerale concelebrato da don Alberto Dolcini e don Flavio Crosta. Tra i banchi, a spiccare i numerosi giubbini gialli caratterizzati dal logo, dal nome del sodalizio e dalla tessera di riconoscimento del singolo volontario. Presente anche il labaro dell'Auser La Nuova Età. Una grande famiglia di volontari unita nel momento dell'estremo saluto ad Abramo Corti, vittima a 77 anni la scorsa settimana di un terribile incidente: investito mentre attraversava la strada statale a Solbiate.

Lo spirito di servizio, la semplicità

"Sperimentiamo quotidianamente la bellezza del potere fare tante cose, del poter metterci al servizio degli altri nella nostra vita - l'omelia di don Alberto Dolcini  - Eppure facciamo anche esperienza di tutta la nostra fragilità. Se però  ci mettiamo in ascolto con maggiore attenzione, soprattutto con sguardo di fede, nelle parole che Gesù oggi ci rivolge, noi possiamo comprendere che quando Gesù ci invita a vegliare, ci invita anche a riempire la nostra vita d'altro. Vegliare significa imparare a non restare con le mani in mano, ma a cercare di amare dentro quelle situazioni a volte gioiose, piacevoli, altre volte faticose, difficili, che la vita ci mette davanti - Il cuore di un uomo che è capace di amare, è il cuore di un uomo che veglia. Che aspetta, che desidera l'incontro con il Signore, che tante volte inaspettatamente ci raggiunge, nascoste dentro le pieghe della quotidianità. Incontrare il Signore significa rinnovare la nostra vita, anche essere resi capaci attraverso la nostra vita  di rinnovare quella di coloro che abbiamo accanto. Allora  oggi penso al nostro fratello Abramo, alla sua semplicità, alla sua bontà, al suo servizio, magari tante volte nascosto. Il suo servizio nello stare accanto a tante persone che avevano bisogno, nell'accompagnarle laddove dovevano andare, soprattutto nel percorre un tratto di strada insieme. Allora chissà quante chiacchiere che in quei momenti si fanno, si ascolta una preoccupazione, un bisogno... E mi piace pensare che leggendo con fede tutte queste situazioni, sono proprio queste parole di Gesù che si realizzano: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose". Dentro un servizio tante volte nascosto, di accoglienza e di accompagnamento, ciascuno di noi nella fede in Gesù è capace di rinnovare la vita. Entrare in punta di piedi nella vita di una persona. Questo servizio Abramo l'ha fatto".

Il commosso saluto del presidente dell'Auser

Al termine del funerale, il presidente dell'Auser la Nuova età ha voluto pubblicamente salutare l'amico Abramo a nome di tutti i volontari. "Ho conosciuto meglio Abramo dai giornali, in questi giorni - le parole di Vladimiro Pina  - Alcune cose mi erano sfuggite, nonostante più volte invitavo a scambiare quattro chiacchiere insieme, ma era sempre restio. Faceva parte del suo carattere. Un carattere lieve. Voglio usare questo termine. E lieve è il tuo passaggio, il tuo viaggio sarà sicuramente lieve. Così lo pensiamo noi, così ti abbiamo tanto voluto bene. Hai lasciato un segno nei nostri volontari veramente forte. Ma soprattutto in coloro che hai aiutato: ho avuto l'occasione in questi giorni di vederlo, i soci che hai aiutato non finivano di ringraziarti".

 

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