Maltratta la moglie per anni il figlio testimone chiave delle percosse
Prima la donna ha fatto denuncia, poi ha deciso di tornare dal marito. Grazie al lavoro degli investigatori però l'uomo ora si trova in carcere.
Maltratta la moglie per anni. Succedeva a Como, protagonista un cittadino pakistano classe 1972.
Maltratta la moglie per anni, finisce in carcere
Aveva precedenti per rissa, lesioni personali e altro. Ora su di lui pende l'accusa di è maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della moglie, sua connazionale, classe 1974. Il 31 luglio del 2018, la donna si è recata negli uffici della II Sezione della Squadra Mobile, chiedendo aiuto perché ripetutamente picchiata dal marito. Messa a suo agio e trovato l’interprete, ha deciso di raccontare tutto e soprattutto di sporgere denuncia.
Anni di sberle, calci e colpi inferti con oggetti
Dopo essersi sposata nel 2010 in Pakistan, nel 2014 ha raggiunto il marito in Italia. Da qui sono iniziate una serie di condotte ripetute nel tempo: maltrattamenti fisici e psichici. Ripetute offese accompagnate da minacce di vario genere, anche di morte, violente “sberle”, ripetuti calci, fino a violenti colpi inferti con diversi oggetti per i quali riportava in più occasioni traumi e fratture di vario genere. A ciò si aggiungono le intimazioni al silenzio con minacce di ulteriori ritorsioni in caso di denunce o comunque richieste di aiuto alle Forze dell’ordine. E poi vessazioni di vario genere come impedirle di imparare la nostra lingua. Fino a quando, ha preso coraggio ed è andata in Questura dopo che era stata nuovamente aggredita con schiaffi e pugni, per poi essere scaraventata a terra. Tutti episodi avvenuti anche in presenza dei tre figli minori.
I figli sono in una struttura protetta
In seguito alla denuncia, la donna ha chiesto di essere messa in protezione in una struttura, come da protocollo. Insieme a lei c'erano anche i tre figli, sui i quali tuttavia il padre non avrebbe mai usato violenza, ma che comunque prelevati dall’abitazione si presentavano in condizioni igienico sanitarie alquanto allarmanti. Dopo qualche giorno però il passo indietro: la donna ha deciso di rinunciare alla protezione e tornare a casa dal marito. I figli invece sono stati spostati in un’altra struttura su disposizione del Tribunale per i Minori.
Ora si trova in carcere
Nel frattempo gli investigatori, su disposizione del PM titolare delle indagini hanno raccolto ulteriori elementi a carico del soggetto. Tra questi c'erano certificati medici riconducibili inequivocabilmente alle lesioni causate dall’indagato alla moglie, ma soprattutto l’audizione protetta di uno dei figli che ha confermato le violenze subite dalla madre, rappresentando un contesto alquanto desolante. Il quadro probatorio raccolto è stato ritenuto sufficiente dal GIP del Tribunale Ordinario di Como, che su richiesta della locale Procura, ha emesso, nella giornata di ieri, un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere. Il clima di “terrore” imposto dall’indagato all’interno della famiglia, ha avuto fine. Ora è in carcere al Bassone.