Manuela Bailo, l’assassino: “Eravamo solo amici”. E si cerca ancora Iuschra
Comunque la richiesta dei domiciliari avanzata da Pasini è stata respinta.
Il nostro BresciaSettegiorni.it torna sulla vicenda dell’omicidio di Manuela Bailo, perché la richiesta degli arresti domiciliari avanzata dall’assassino Fabrizio Pasini è stata respinta, inoltre la Procura è sicura di avere nuove prove contro il sindacalista Uil responsabile della morte dell’amante 35enne. Intanto sono riprese anche le ricerche di Iuschra, la bimba autistica di origini pakistane scomparsa nei boschi di Serle.
Manuela Bailo e Pasini solo amici?
Pochi giorni fa, il 17 settembre, i carabinieri della scientifica (Sis) di Brescia sono tornati in via Allende, a Ospitaletto, per ulteriori verifiche e per un nuovo sopralluogo nel luogo che ha visto gli ultimi momenti in vita di Manuela. I militari hanno esaminato le due autovetture presenti nel garage e rimaste sotto sequestro. La Procura è convinta di avere in mano prove importanti che smontano la già fragile posizione di Pasini, che per prendere ulteriormente le distanze nei giorni scorsi aveva anche dichiarato come lui e la vittima fossero solo amici e non amanti.
Un minuto di silenzio per Manuela
Un minuto di silenzio in memoria di Manuela Bailo ha aperto, nella mattinata di giovedì 20 settembre, la presentazione del libro sulla violenza di genere “Pistole Cariche”, che ha avuto luogo nella sede regionale della Uil Milano Lombardia di via Campanini. Manifestazione introdotta dal Segretario Generale Danilo Margaritella e alla quale sono intervenute anche l’autrice Caterina Grisanzio, Laura Pulcini, responsabile del coordinamento Pari Opportunità della Uil, Anna Maisto, responsabile dello sportello Mobbing e Stalking e Clara Lazzarini, segretaria regionale della Uil Milano Lombardia. Davanti al tavolo dei relatori, una sedia vuota a simboleggiare le vittime dei femminicidi e in particolare Manuela Bailo, dipendente del Caf Uil di Brescia.
Iuschra, giorno di ricerche supplementare
Sono passati oramai due mesi dalla scomparsa di Iuschra, la 12enne svanita nei boschi dell’altopiano di Serle. Si trovava in quei luoghi per una gita con educatori e amici ma di lei si sono perse le tracce.
Fra martedì 18 e mercoledì 19 settembre gli inquirenti sono tornati sul posto con Enrico Ragnoli, il 30enne testimone che il giorno dopo la scomparsa della ragazza aveva detto di averla notata nel bosco. Ribattuta a tappeto la zona, per ora nessun risultato.