Cronaca

Marito e moglie uniti nella vita e nella morte

I mozzatesi Nora Arnaboldi e Gino Croci sono venuti a mancare a meno di ventiquattro ore di distanza l’uno dall’altra.

Marito e moglie uniti nella vita e nella morte
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Dopo più di cinquant’anni d’amore e di condivisione delle gioie e dei dolori delle vita, i mozzatesi Nora Arnaboldi e Gino Croci sono venuti a mancare a meno di ventiquattro ore di distanza l’uno dall’altra.

Marito e moglie uniti nella vita e nella morte

Il marito ha esalato l’ultimo respiro poco dopo le 15 di martedì scorso a 85 anni e, per uno strano gioco del distino, sembra quasi che abbia voluto aspettare la sua amata prima di salire definitivamente in Cielo, mano nella mano con la compagna della vita e ora anche della morte: Nora è infatti mancata alle 7.30 del giorno successivo a 87 anni. Pensarli ancora una volta inseparabili e felici insieme anche in una dimensione non terrena è ora l’unica fonte di consolazione per il loro figlio unico Lorenzo.
«Se ne sono andati per motivi di salute diversi e, dopo settimane di ricovero separati in differenti ospedali, la morte li ha uniti ancora una volta. E’ come se mia madre non abbia voluto sopravvivere alla scomparsa del suo amato marito dopo più di mezzo secolo di vita sempre insieme», rivela commosso il figlio Lorenzo, aggiungendo: «Lei lottava da tempo contro un mieloma multiplo, per cui a marzo le erano state sospese anche le cure, mentre papà soffriva di problemi respiratori e cardiaci. Ma mentre fino a gennaio erano indipendenti, viaggiando anche in auto da soli, a febbraio lei era caduta e lui aveva fatto altrettanto, rompendosi cinque costole, nel tentativo di aiutarla a risollevarsi. Avevo quindi trovato per loro una camera matrimoniale nella rsa Fornasari e hanno passato insieme anche questi ultimi mesi di vita fino a tre settimana fa quando lui è stato ricoverato all’ospedale di Legnano a seguito di una crisi respiratoria». Per fortuna però Nora e Gino sono riusciti a salutarsi per un’ultima volta: «Prima che ricoverassero anche lei, ho accompagnato mia madre a trovare mio papà in ospedale ed è stato commuovente e romantico il loro addio terreno».

Una storia di grande amore e di bene verso il prossimo

Oggi che entrambi non ci sono più lasciano un vuoto enorme, ma sarà impossibile dimenticare la loro storia d’amore: «Si erano conosciuti sul lavoro perché, entrambi originari del Milanese, si era ritrovati nella ditta mozzatese Zerbinati: lui come ingegnere e lei come sua segretaria. Era scoppiato subito l’amore. Erano una coppia di ferro, alla Sandra e Raimondo, sempre uniti tra battibecchi e momenti spensierati». Tanti sono gli insegnamenti e i valori lasciati in eredità: «Mi hanno trasmesso un esempio fattivo di attenzione verso il prossimo in difficoltà. Facevano tanta beneficenza nei confronti di una comunità del Casertano, “Oasi”, gestita da Padre Carmine, che sostiene i ragazzi meno fortunati, strappandoli alla malavita e offrendo loro un futuro migliore. D’estate, dopo le immancabili vacanze in Sardegna, andavano sempre a trovare questi ragazzi e passavano lì almeno due settimane. Quando invece tornavano a Mozzate continuavano a pensarli, inviando loro pacchi alimentari e aiuti economici». Anche come genitori sono stati straordinari: «Avevamo un rapporto fantastico. Mi hanno sempre sostenuto e lasciato libero di scegliere. Quando mi sono specializzato in Geologia erano orgogliosi di me e questa mia attenzione verso l’ambiente l’ho sicuramente ereditata da loro, che hanno sempre messo al primo posto il benessere degli altri: con la mia compagna, inoltre, anche io cerco di dare il mio piccolo contributo per il prossimo partecipando alla Scuola Italiana Cani Salvataggio, per soccorso nautico in caso di pericolo».
Ora Lorenzo preferisce pensare alla morte dei suoi genitori non come un «tragico addio» ma piuttosto come come un «romantico, per quanto triste, liete fine»: «Sono sopraffatto da un turbine di sentimenti, sono certo che tra qualche giorno inizierò a sentire il vuoto che hanno lasciato, ma al momento mi consolo immaginandoli ancora insieme, come durante le vacanze in Sardegna dei vecchi tempi». Tanti concittadini, tra cui i vicini di casa del quartiere di Roncalbino, hanno partecipato al funerale di lunedì mattina, celebrato da don Vinicio Viola, che li ha così omaggiati: «Un tramonto commovente da parte di questi due coniugi che accende la fiamma dell'amore. Ciascuno, di fronte al declino dell'altro, ha espresso il suo grande amore».

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