in grotta

Maxi esercitazione del Soccorso Alpino all'alpe del Viceré: 40 soccorritori presenti

Gli operatori dovevano simulare il recupero di una persona in grotta.

Maxi esercitazione del Soccorso Alpino all'alpe del Viceré: 40 soccorritori presenti
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Esercitazione di recupero per la IX Delegazione Lombarda speleologica del Cnsas (Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico), la prima a tutto organico del 2021. Una quarantina di tecnici, provenienti da tutta la regione, hanno partecipato a una giornata molto intensa, organizzata nella grotta Caverna Zorro, in località alpe del Viceré - Monte Bolettone.

Maxi esercitazione del Soccorso Alpino all'alpe del Viceré

La simulazione riguardava il recupero di una persona infortunata, che aveva la necessità di essere imbarellata per risalire il percorso all’interno della caverna. Si tratta di una operazione che può essere effettuata attraverso almeno due differenti strategie di recupero, conosciute, nel gergo dell’ambiente del soccorso speleologico, come “sistema nazionale” e “sistema alla lombarda”. La prima, di più frequente applicazione, si basa sull’alternanza delle squadre: la barella procede verso l’esterno, lungo il percorso che conduce fuori dalla grotta, mentre vengono attrezzati i vari punti intermedi, i cosiddetti “recuperi”. Il “sistema alla lombarda” invece consiste nel fatto che per ogni recupero c’è una squadra dedicata a esso, che opera in contemporanea con le altre squadre e quindi la barella, con l’infortunato a bordo, una volta partita risale pressoché senza interruzioni o tempi di attesa dovuti alla preparazione dei recuperi, se non quelli determinati da necessità di carattere sanitario. La differenza più rilevante è che il “sistema alla lombarda” consente di ridurre considerevolmente i tempi di recupero fino a quasi dimezzarli e di garantire continuità nello svolgimento delle manovre; è però una strategia che si può applicare solo in determinate condizioni, perché richiede un numero elevato di persone e di materiali da impegnare nello stesso momento.

Sebbene si tratti di una tecnica già ampiamente consolidata, non è però sempre attuabile. La grotta Zorro è stata scelta perché si prestava molto bene a ospitare questo tipo di scenario. All’esterno, sono stati allestiti un campo base con tende e logistica, a circa 45 minuti di cammino dall’ingresso della grotta, raggiungibile con i mezzi, e un campo avanzato, nelle immediate vicinanze. L’esercitazione è stata particolarmente impegnativa perché si è concentrata in una giornata: di solito, per questo tipo di attività la IX Delegazione Lombarda agisce su almeno un paio di giorni: la scelta è stata determinata da ragioni organizzative legate all’emergenza Covid in corso. Era presente anche il vicepresidente regionale, Luca Vitali, che appartiene all’ambito alpino ma che in questa occasione si è prestato per osservare di persona le procedure del soccorso speleologico e sperimentare direttamente il contesto di un recupero in grotta.

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