Le indagini

Maxi frode da 3 milioni: professionista arrestato

I reati sono quelli di dichiarazione fraudolenta mediante artifici, emissione di fatture per operazioni inesistenti, sottrazione fraudolenta al pagamento dell’imposte, tutti commessi dal 2015 al 2019

Maxi frode da 3 milioni: professionista arrestato
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Una maxi frode che ha fatto finire in manette un professionista: in totale sono stati confiscati 3 milioni dalla Guardia di Finanza di Olgiate Comasco.

Maxi frode da 3 milioni: professionista arrestato

Dopo una lunga serie di indagini, molto articolate da quanto riposta la stessa Guardia di Finanza, si è arrivati alla misura cautelare nei confronti di un professionista, l'arresto, e al sequestro preventivo di oltre 3 milioni di euro ai danni dello stesso e di alcune società da lui gestite o a lui riconducibili, tra cui una Onlus e tre società Srl. I reati sono quelli di dichiarazione fraudolenta mediante artifici, emissione di fatture per operazioni inesistenti, sottrazione fraudolenta al pagamento dell’imposte, tutti commessi dal 2015 al 2019.

Come amministratore unico di una cooperativa a responsabilità limitata il professionista avrebbe falsificato fatture e contratti in modo tale da aggirare il pagamento dell'Iva. In qualità di amministratore unico di una società cooperativa a responsabilità limitata e di una Onlus, invece, emetteva fatture inesistenti al fine di consentire ad altre società di evadere l'Iva, per un valore complessivo di oltre un milione e 360mila euro. Inoltre aveva maturato un debito erariale di oltre 600mila euro per aver evaso l'Irpef dal 2014 al 2016 e con l'intento di occultare al Fisco il proprio patrimonio, alienava fittiziamente al coniuge la totalità delle quote di partecipazione delle società sopracitate, trasferendo così al coniuge il diritto di proprietà su terreni ed appartamenti ricadenti nel patrimonio. Quote che venivano ulteriormente trasferite ad un'altra società di diritto marocchino. Infine, a fronte di un debito di oltre 200mila euro a carico della società cooperativa a responsabilità limitata, sottoscriveva polizze assicurative per un valore pari ad oltre un milione di euro, pagate con assegni tratti dal conto corrente della cooperativa ed intestandole ad un'altra SRL, interamente partecipata dalla società marocchina, in cui aveva trasferito l’intero patrimonio familiare.

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