Maxi grandinata a Varese e Como: distrutti fieno, frutta, fiori e ortaggi
La Coldiretti fa un primo bilancio dopo la tempesta di ghiaccio di domenica 6 maggio: danni per centinaia di migliaia di euro.
Maxi grandinata a Varese e Como: danni per centinaia di migliaia di euro.
Maxi grandinata a Varese e Como
Fieno allettato, serre distrutte, piante divelte e danni alle strutture per una stima di centinaia di migliaia di euro di danni. È quanto emerge dal primo monitoraggio ancora in corso dei tecnici Coldiretti nelle campagne tra Como, Lecco e Varese, colpite da una maxi grandinata nella serata di domenica. La tempesta di ghiaccio – spiega la Coldiretti Lombardia – si è scatenata intorno alle 19.30 nell’Alto Lago di Como e si è poi spostata verso il Basso Lago e il Varesotto.
Chicchi grossi come noce
Dalla Valsassina alle alture del lago Maggiore – spiega la Coldiretti Lombardia – è andato distrutto il fieno per il primo taglio. Ad Abbadia Lariana (in provincia di Lecco), colpiti vigneti e frutteti, ma è tra Lenno e Mezzegra, sull’Alto Lago di Como, che la grandinata è stata più violenta con chicchi grossi come una noce. “I fiori in pieno campo sono stati letteralmente triturati” racconta Luciano Bianchi, floricoltore di Lenno. “Mai vista una situazione del genere – gli fa eco Antonella Pesenti anche lei di Lenno – Abbiamo perso il foraggio maggengo, le piantine da orto appena seminate sono andate distrutte così come i piccoli frutti. Senza considerare il vigneto, con le piante che sono praticamente ridotte a scheletri”.
Cambiamenti climatici
Nella zona del triangolo lariano è stato colpito soprattutto il mais, mentre danni alle strutture con serre divelte si registrano dall’Alto Lago al Varesotto. Qui, in particolare nella zona di Cremenaga-Porto Ceresio, la grandine ha divelto le piantagioni di piccoli frutti, rovinando la gran parte delle piantine e compromettendo tutto il raccolto. Nell’attuale fase stagionale – conclude la Coldiretti – la grandine è l’evento più temuto dagli imprenditori, per le possibili perdite nei raccolti che può provocare. L’andamento anomalo di quest’anno in Italia conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, dal caldo al freddo.