Medici de La Nostra Famiglia sul piede di guerra

Contratto scaduto da 14 anni: chiesto un tavolo di confronto

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“I medici della Associazione La Nostra Famiglia e dell’IRCCS E. Medea segnalano il perdurare da anni di una condizione professionale che ha visto una richiesta sempre maggiore di impegno e responsabilità a fronte di un mancato riconoscimento non esclusivamente economico, ma anche professionale e di compartecipazione alle strategie gestionali che l’associazione intende perseguire nel breve/medio periodo”. Lo rende noto la Cgil di Lecco che si schiera a fianco dei professionisti della sanità privata di un poli di eccellenza come quelli del La Nostra Famiglia, a partire da Bosisio ma non solo.

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Medici de La Nostra Famiglia sul piede di guerra

Al centro delle problematiche il contratto scaduto da troppo tempo. “Alla luce di un contratto nazionale scaduto da 14 anni il comparto medico si è visto aumentare i carichi di lavoro e di assistenza attiva in un contesto di sempre maggiore complessità, con affidamento di responsabilità operative aggiuntive – proseguono dalla Camera del lavoro lecchese –  La mancata sostituzione del personale dimissionario o trasferitosi, non accompagnata dalla necessaria comunicazione del significato di tale scelta, genera il legittimo dubbio di trovarsi di fronte all’obbiettivo unico di sostenibilità economica della associazione a scapito dei valori che la mission della associazione stessa ha sempre sostenuto in condivisione con l’operare quotidiano dei propri dipendenti”.

La svalutazione del ruolo del medico

“La figura del medico ha un ruolo determinante nella gestione del paziente. Tale ruolo è stato progressivamente svalutato, privato di rilevanza e trattato come elemento marginale mai concretamente riconosciuto come portante forza lavoro del sistema. In 14 anni di mancato rinnovo del contratto segnaliamo l’assenza di iniziative finalizzate ad un oggettivo riconoscimento della qualità del lavoro. Nonostante ciò la centralità del paziente e della sua famiglia hanno avuto la priorità di intervento e salvaguardia ed è stata sino ad oggi garantita una presa in carico e in cura con il massimo della professionalità e delle energie disponibili”.

Le richieste della Cgil

“A fronte di tale condizione lavorativa, peggiorata dagli ultimi eventi accaduti, chiediamo quindi all’Ente quali strategie vuole mettere in atto per garantire degli standard qualitativi elevati”. La  CGIL di Lecco chiede all’associazione di aprire un tavolo di confronto per ” ricercare congiuntamente e in modo costruttivo soluzioni a livello aziendale al fine di dare una risposta immediata al personale medico . E’necessario rimettere al centro della discussione la valorizzazione delle professionalità e l’incentivazione delle carriere”.

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