Mense Como piovono critiche da Pd, Cgil e Codacons

Punto di cottura dei pasti troppo lontano (a Garbagnate Milanese) e difficile assunzione dei dipendenti a tempo determinato.

Mense Como piovono critiche da Pd, Cgil e Codacons
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Dopo la notizia dell'aggiudicazione dell'appalto alla ditta Euroristorazione, si sono sollevate nuove polemiche contro la scelta di esternalizzare il servizio mense Como.

Mense Como: punto di cottura troppo lontano

Alla notizia che la ditta che ha presentato la migliore offerta per il servizio mense scolastiche ha il centro di cottura unico a Garbagnate, si è sollevato il consigliere comunale dem Patrizia Lissi, fin dall'inizio contraria a questa scelta. "È ancora fresco il ricordo della levata di scudi contro il progetto di centro unico di cottura, predisposto dalla Giunta Lucini. Tra le argomentazioni dei contrari: la distanza, la qualità del cibo, il rischio che arrivasse freddo sulle tavole dei ragazzi - ha commentato la Lissi - Ricordiamo le parole della  pasionaria  Anna Veronelli, allora consigliera comunale di opposizione, che la considerava una decisione assurda, che lamentava il fatto che la pasta cucinata alle 9 del mattino non può essere uguale a quella cucinata e scolata nella cucina della scuola poco prima del pranzo. Invece adesso, grazie al bando magistralmente confezionato dall’amministrazione comunale di centrodestra, di cui fa parte la stessa Veronelli, il servizio verrà affidato a una ditta, la cui cucina ha sede a Garbagnate Milanese, ovvero 37,7 chilometri da Como e 40 minuti con traffico scorrevole solo per arrivare in città. Non prendiamoci in giro".

"Adesso - continua il consigliere Lissi - le preoccupazioni per i tempi di percorrenza dal punto di cottura alle scuole sono miracolosamente svanite nel nulla. Direi che tra Garbagnate e Camerlata la distanza c’è. Peccato che sia la Veronelli che il suo collega Butti su questo avevano sollevato molte obiezioni. Inoltre restano i dubbi sul destino futuro del servizio: dopo questi 3 anni è difficile pensare che vogliano tornare indietro. Esternalizzeranno anche il restante 47% dei pasti? Che ne sarà delle nostre cuoche? E il punto unico costava troppo? Questa non mi sembra una soluzione economica, tanto più che è previsto anche un aumento del costo pasto".

Preoccupazione per i dipendenti che avrebbero dovuto essere assunti

Dubbiosi anche i rappresentanti della Cgil, che fin dall'inizio di questo progetto si sono mossi per tutelare i dipendenti a tempo determinato al momento senza stipendio. "Innanzitutto - spiega Alessandra Ghirotti, segretaria provinciale Fp Cgil - la distanza non è incoraggiante, pensando alla qualità dei pasti, anche rispetto a quanto in precedenza garantito. Poi, il servizio sarà a due differenti velocità perché una parte sarà cucinata in loco (nelle 17 ancora in capo al comune), l'altra a Garbagnate. Prima, con i cinque furgoni, i cibi erano consegnati impiegandoci fra i 5 e i 30 minuti al massimo. Oggi, seppur restando ipoteticamente sotto i 45 minuti previsti dall'appalto, i tempi aumentano in maniera importante. Oltre al trasferimento da Garbagnate per raggiungere Como ci saranno i tempi per portare il pasto in ognuno dei 47 refettori".

Perplessità anche per quanto riguarda i lavoratori con il contratto in scadenza quest'estate: "Loro saranno con tutta probabilità disposti a spostarsi  - immagino, però, che Euroristorazione abbia il suo personale a Garbagnate e non li coinvolgerà: quanto concordato con il Comune rischia, con quest'affidamento, di restare solo sulla carta. Infine, ci stupisce che l'amministrazione, dopo il percorso fatto insieme, non ci abbia aggiornato e informato al momento dell'affidamento". A questo proposito, il 10 luglio ci sarà un incontro: "Noi - conclude Ghirotti - avevamo proposto il centro unico di cottura. Alla luce delle ultime notizie, era di sicuro una strada migliore".

Esposto del Codacons

Non sono convinti i rappresentanti dei consumatori della scelta del Comune su questo tema. "Una scelta, quella del Comune, che presenta diverse criticità le quali, a nostro parere, necessitano di un approfondimento da parte della magistratura contabile, a partire dall’aumento dei costi per finire alla qualità del servizio, il quale, causa la lontananza dal punto di cottura, subirà un sicuro peggioramento. Infine non dimentichiamo i nuovi costi ambientali che il territorio dovrà sopportare in termini di inquinamento atmosferico per il trasporto dei pasti".
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