Mense scolastiche Como il Pd: "Hanno deciso senza informare nessuno"
Il Pd passa all'attacco sulla questione delle mense scolastiche Como. Di fronte alla decisione della Giunta di chiudere alcuni punti ed esternalizzare il servizio, Patrizia Lissi vuolem chiarezza.
Mense scolastiche Como: il Pd all'attacco contro la Giunta Landriscina. "Hanno deciso senza informare nessuno" tuona il consigliere Patrizia Lissi.
Mense scolastiche Como: la commissione
Si fa sempre più aspro il confronto sulla chiusura di tre punti di cottura nella città di Como: via Fiume, via Alciato e via Nicolodi sono infatti a rischio con il progetto di razionalizzazione portato avanti dall'Amministrazione comunale. Una scelta che porterebbe alla perdita di circa 50 posti di lavoro, attualmente a tempo determinato.
Nella giornata di ieri si è tenuta sul tema una seduta della Commissione III del Comune che si occupa anche delle mense. "Se non avessi chiesto la convocazione della Commissione, di questo argomento non si sarebbe assolutamente parlato" ha commentato duramente il consigliere dem Patrizia Lissi che siede tra i banchi della minoranza. Ad appoggiare la convocazione della commissione anche le firme dei consiglieri Barbara Minghetti (Svolta civica) e Fulvio Anzaldo (Lista Rapinese).
"Hanno deciso tutto senza coinvolgere i consiglieri: l’abbiamo saputo dalla stampa! E senza fare un’assemblea tematica, che potrebbe benissimo essere convocata anche ora, hanno fatto le loro scelte, passando sulla testa della gente, non valutando alternative. Ma noi insistiamo: l’unica, vera soluzione era il punto unico di cottura al vecchio Sant’Anna o in un’altra struttura scolastica. Invece, Landriscina e i suoi hanno preferito la strada più facile" ha commentato il consigliere Lissi.
Le parole di Patrizia Lissi
Tante le domande che Patrizia Lissi ha posto all'assessore competente durante la Commissione. "L’assessore alle Politiche educative Amelia Locatelli ha parlato di educazione alimentare e culturale e io ho ricordato il gran lavoro fatto con la Giunta Lucini coinvolgendo i genitori, i rappresentanti delle commissioni mense e le bravissime cuoche, le mense aperte per assaggio dei menù, i corsi di cucina, solo per portare alcuni esempi.
E poi ho fatto una serie di domande: ho chiesto se esiste un documento che possa essere messo a disposizione dei consiglieri con il dettaglio degli interventi e dei costi; qual è il cronoprogramma che porterà all’esternalizzazione del servizio; i tempi tecnici per la progettazione; se la gara d’appalto e il contratto sono compatibili con l’inizio dell’attività scolastica a settembre 2018; in caso di dilazione dei tempi, quale soluzione è stata prevista; se esiste un business plan dell’esternalizzazione; se sono stati calcolati costi e benefici dell’esternalizzazione e se è possibile avere questi dati.
E ancora: se sono stati messi a confronto diversi scenari gestionali, in particolare la realizzazione del centro unico di cottura con l’esternalizzazione; se è stato previsto di esternalizzare tutto il servizio nei prossimi anni oppure no; che cosa intendono fare se il servizio non funzionerà; come hanno calcolato il previsto aumento da 4,8 a 5 euro a pasto; quanti incontri con l’Asst hanno avuto e se i vertici dell’azienda non sono stati più disponibili come lo erano con la Giunta Lucini".
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