Migranti a Como, il Questore: "Stiamo lavorando sulla prevenzione"

Tema centrale dell'incontro con il Questore Giuseppe De Angelis sono i migranti a Como. Ecco i dati e le attività sul territorio.

Migranti a Como, il Questore: "Stiamo lavorando sulla prevenzione"
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Come da tradizione prima di Ferragosto il Questore di Como ha incontrato la stampa per un bilancio dei primi sei mesi di lavoro dell'anno. In questo caso Giuseppe De Angelis, arrivato a Como solo il 1° luglio scorso, ha presentato un report relativo ai suoi primi quaranta giorni nel nuovo ruolo, tema centrale i migranti a Como. "Stiamo lavorando sull'attività di prevenzione, incrementando il numero dei controlli sul territorio" ha spiegato De Angelis che poi ha reso disponibili un po' di dati.

Migranti a Como, i dati: 12 casi tra espulsioni e allontanamenti

Dall'arrivo del nuovo Questore a Como, sono stati fatti circa 3 mila controlli sul territorio che poi hanno portato a 22 arresti e 59 denunciati in stato di libertà. Diversi i reati più frequenti sulla provincia, in particolare quelli contro il patrimonio, lo spaccio ma anche le lesioni. A tenere banco però è ancora la questione migranti sul quale il nuovo Questore - esperto di migrazioni - sta cercando di dare una linea precisa. "In 40 giorni abbiamo accompagnato alla frontiera 6 persone, a fronte delle 11 del semestre precedente - ha spiegato De Angelis - Alle quali bisogna aggiungere altre 3 persone mandate ai CIE [Centri di Identificazione ed Espulsione] per l'espatrio".

Questo per quel che riguarda i cittadini extracomunitari. Sono stati infatti allontanati anche 3 cittadini comunitari. "Ho richiesto tutta la documentazione relativa alle 17 persone che usciranno dal carcere entro fine anno: di queste, 8 già in possesso di documenti verranno espulse - ha spiegato il Questore - Deve essere chiaro che chi non coglie la grande occasione che dà il nostro Paese, non è ben accetto sul territorio".

Le attività sul territorio

A fronte di circa 1800 richiedenti asilo, attualmente sulla provincia di Como, dei quali la maggior parte sul territorio del Comune di Como, per il Questore è fondamentale lavorare sulla prevenzione. "E' fondamentale non lasciare queste persone nell'ozio, la tentazione ai facili guadagni con lo spaccio o altri reati altrimenti aumenta" ha spiegato il Questore De Angelis. Per questo ritiene fondamentali prima di tutto i lavori socialmente utili. "In questi giorni ho avuto un incontro preventivo con l'OIM [Organizzazione Internazionale per le Migrazioni] con la quale intendo lavorare per incrementare i ritorni volontari assistiti in patria, uno strumento che ritengo utilissimo".

Nel frattempo sul territorio comasco la Questura sta lavorando a pieno regime sul riconoscimento sistematico di ogni straniero fermato. Un modo per capire chi è presente sul territorio ma soprattutto riconoscere chi fa dei danni in provincia. "Ogni volta che fermiamo uno straniero scriviamo ai consolati dei Paesi d'appartenenza per chiedere il riconoscimento ma possono passare settimane se non mesi" ha spiegato il Questore. Un lavoro estremamente impegnativo ma che darà i suoi frutti con il tempo per evitare di avere sul territorio persone con precedenti penali.

Ad ogni modo, come ha sottolineato De Angelis "le espulsioni non sono semplici, soprattutto se si tratta di richiedenti asilo". Ad esempio per legge non basta il semplice spaccio, deve esserci la complicità in traffico internazionale di stupefacenti, non basta la violenza sessuale, deve essere di gruppo. Inoltre bisogna considerare il fatto che se a commettere reati, anche gravi, sono richiedenti asilo da Paesi ad alto rischio (ovvero dai quali arrivano più del 75% delle domande), questi ultimi non possono essere rimandati in patria. Ne sono alcuni esempi l'Afghanistan, la Siria e l'Eritrea.

Stephanie Barone

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