Missione Ucraina, i furgoni rovellesi si inoltrano in Polonia con una guida speciale
Più di 1200 chilometri già macinati, altri 400 prima della destinazione
Cambiano il panorama, la lingua, i colori dei cartelli autostradali e i messaggi di benvenuto dell'operatore telefonico ci ricordano che stiamo attraversando mezza Europa.
Missione Ucraina, i furgoni rovellesi si inoltrano in Polonia
Lasciata alle spalle l'Austria, dove abbiamo incontrato in un'area di servizio una donna ucraina partita da Roma per recuperare la figlia e i nipoti alla frontiera, la Repubblica Ceca ha accolto i cinque furgoni partiti dalla sede della Protezione civile di Rovello Porro carichi di aiuti per la popolazione ucraina con qualche fiocco di neve e qualche raggio di sole.
Lungo la strada si incontrano tanti pullman e furgoni carichi di scatoloni. Un sorriso tra autisti, un pollicione alzato e la voglia di arrivare a destinazione. Alla frontiera con l'Ucraina c'è già chi attende con ansia l'arrivo del nostro carico che dovrà poi partire alla volta delle città bombardate.
Tra un cambio e l'altro Thomas Alberio, 26 anni, consulente del lavoro di Rovello Porro, ci racconta cosa l'ha portato a prestarsi da autista per questa missione.
ASCOLTA LA SUA TESTIMONIANZA
A guidarci lungo le strade della Polonia c'è Slwomir Zarzycki, 40 anni, camionista polacco in Italia da 20 anni, abita a Turate. "Quasi due milioni di ucraini si sono rifugiati in Polonia, non solo in campi profughi, ci sono polacchi che li portano a casa propria per ospitarli - ci spiega Slwomir - Questa situazione a noi polacchi ricorda quanto ci é successo, quando all'inizio della Seconda guerra mondiale nessuno ci ha aiutato al momento dell'invasione. Mi sono sentito in dovere di fare qualcosa".
Furgoni e autisti hanno macinato più di 1200 chilometri ma altri 400 ne mancano per arrivare a destinazione.
Stephanie Barone