Morta a Monza, ha salvato sei vite. Le figlie: “Vorremmo conoscere chi ha ricevuto i suoi organi”
La 57enne si è spenta all'ospedale di Monza, dove aveva subìto un intervento. Grazie a lei sono state salvate sei persone.
Mamma morta a Monza per aneurisma dona gli organi e le figlie lanciano un appello “Chi ha ricevuto il suo cuore ci contatti”.
Morta a Monza, ha salvato sei vite
"Ci piacerebbe conoscere chi ha ricevuto il cuore della nostra mamma, la privacy ce lo impedisce, ma se volesse contattarci…".
Come riporta il nostro quotidiano online GiornalediTreviglio.it, la preghiera che viene dall’animo provato di due sorelle bergamasche, di Pontirolo per la precisione. Si chiamano Valentina, 32 anni e Giulia, appena 16.
Sono le figlie di una 57enne che si è spenta nei giorni scorsi all’ospedale di Monza per un aneurisma cerebrale. Grazie a lei sono state salvate sei persone e le figlie ora vorrebbero tanto entrare in contatto loro.
Privacy
Un desiderio più che comprensibile, umano. D’altra parte la legge tutela la privacy del paziente trapiantato e dei parenti del donatore per consentire a entrambi di poter ricominciare una vita più serena e normale possibile. Solo in alcuni casi è ammesso un contatto fra le parti, ma solo dopo un lungo percorso formale che prevede anche il passaggio attraverso psicologi.
Donare gli organi, il gesto di un 20enne di Pellio
La scorsa estate una serata di festa e divertimento era finita in tragedia. Nella notte tra lunedì 6 e martedì 7 agosto infatti, intorno all’1, il 20enne Stefano Leoni è stato investito sulla sp13 a Pellio d’Intelvi. Faceva ritorno al proprio mezzo dopo la Festa delle Corti per tornare nella sua Schignano dove stava trascorrendo qualche giorno di villeggiatura. Gravissime le ferite riportate tanto da necessitare il trasporto del giovane in codice rosso all’ospedale civico di Legnano, punto di riferimento sanitario per i politraumi. Lì però nel pomeriggio di martedì 7 agosto.
Appena maggiorenne era diventato donatore Avis. E non solo. Spesso donava anche il suo tempo per la causa portando la propria testimonianza di donatore nelle scuole con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani su questo tema. Forse proprio questa sensibilità ha spinto i genitori di Stefano, in un momento di così grande dolore, a fare un gesto di grande altruismo, donando gli organi e i tessuti del figlio che anche in questo caso hanno salvato delle vite.