Lavorava a Cantù

Morte di Simone Mattarelli, striscioni fuori dal Tribunale contro l'archiviazione

I genitori del 28enne morto nel gennaio sono stati ricevuti dal Giudice. Assieme al loro avvocato hanno chiesto la non archiviazione del caso.

Pubblicato:

I genitori di Simone Mattarelli, giovane di 28 anni che lavorava a Cantù, si sono ritrovati oggi insieme ad amici e parenti fuori dal Tribunale di Busto Arsizio per chiedere la non archiviazione sul caso sulla morte del figlio.

Morte di Simone Mattarelli, striscioni fuori dal Tribunale contro l'archiviazione

Luca Mattarelli e Maria Formisano, papà e mamma di Simone, non si arrendono. Nonostante nell'aprile scorso la Procura abbia chiesto l'archiviazione, oggi, martedì 23 novembre, sono stati ricevuti assieme al loro avvocato Roberta Minotti in Camera di Consiglio presso il Tribunale di Busto Arsizio. Nel corso del colloquio il legale della famiglia ha consegnato al Giudice ulteriore materiale raccolto in questi mesi chiedendo appunto la non archiviazione del caso.

La vicenda

Il corpo di Simone Mattarelli, lo ricordiamo, era stato ritrovato intorno alle 16.45 di domenica 3 gennaio all’interno di una ditta di Origgio. L’ultima notizia del 28enne risaliva alla sera prima, quando fu protagonista di un inseguimento a cavallo tra le province di Monza, Como e Varese che lo avrebbe portato fino all’area industriale di via Primo Maggio. E proprio in uno di quegli stabilimenti era stato trovato impiccato con la sua cintura.

Era stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio

I famigliari del giovane lentatese, però, non hanno mai creduto che potesse essersi tolto la vita. La Procura, per fare chiarezza sulla vicenda, aveva aperto immediatamente un fascicolo per istigazione al suicidio. Ma a distanza di tre mesi, ne ha aveva chiesto la chiusura non avendo ravvisato elementi su un eventuale coinvolgimento di terzi nella morte di Mattarelli.

Ora il materiale consegnato al Giudice potrebbe far emergere nuovi elementi su cui indagare. Sia il legale che i familiari si dicono fiduciosi.

Seguici sui nostri canali