Morti in corsia a Saronno Taroni verso la condanna

Oggi la requisitoria per la condanna col rito abbreviata a Laura Taroni, l'infermiera autrice insieme all'amante e viceprimario Cazzaniga è accusata della morte di diversi pazienti dell'ospedale di Saronno.

Morti in corsia a Saronno Taroni verso la condanna
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E’ durata quasi tutto il giorno la requisitoria del pm di Busto Arsizio Maria Cristina Ria per la richiesta di condanna con rito abbreviato dell’infermiera che, insieme all”amante Cazzaniga, sono accusati di diverse morti. Lei in ambito famigliare, lui anche di morti in corsia.

Morti in corsia, Taroni davanti al pm

Un cocktail di farmaci preparato dall’ex viceprimario del Pronto Soccorso di Saronno Leonardo Cazzaniga. Questa era l’arma utilizzata all’interno dei corridoi dell’ospedale di Saronno, il “Protocollo Cazzaniga”. Si indaga ora su altre due morti sospette. Ma non c’è solo Cazzaniga davanti ai giudici, anche l’amante Laura Taroni, infermiera. Oggi si è tenuta la requisitoria per la richiesta di condanna in abbreviato dell’infermiera. E’ accusata di aver ucciso il marito Massimo Guerra, il suocero Luciano e la madre Maria Rita Clerici, in concorso con l’amante Cazzaniga.

Morti in corsia, indagati anche altri tre medici

Nel corso della mattinata e nelle prime ore del pomeriggio l’accusa ha ripercorso tutti i capi di imputazione a carico di Taroni. Fatti, omicidi e morti in corsia (e non solo in corsia) oggetto dell’inchiesta “Angeli e Demoni”. Dopo questa prima fase, durata più di sette ore, il magistrato ha passato in rassegna le accuse ad altri  medici dell’ospedale. Omessa denuncia, falso ideologico e favoreggiamento, a carico di questi medici dell’ospedale, che a loro volta hanno optato per il rito alternativo. Presente in aula la sorella di Massimo Guerra, Gabriella. Durante la pausa dall’udienza, mentre gli avvocati uscivano dall’aula, Leonardo Cazzaniga ha rivolto un saluto alle telecamere. Il medico è accusato anche di aver causato volontariamente la morte di undici pazienti in corsia. Per il suo rinvio a giudizio il Gip si pronuncerà il prossimo 26 febbraio.

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