appello

Morti in corsia, Cazzaniga in Appello: “Non posso pentirmi se non ritengo d’aver ucciso”

Il processo Cazzaniga torna in tribunale per l'Appello: la Procura chiede di rivalutare l'assoluzione per la morte di Domenico Brasca

Morti in corsia, Cazzaniga in Appello: “Non posso pentirmi se non ritengo d’aver ucciso”
Pubblicato:
Aggiornato:

Morti in corsia all’ospedale di Saronno, la Procura ha chiesto la conferma dell’ergastolo per l’ex vice primario del Pronto Soccorso Leonardo Cazzaniga.

Morti in corsia, chiesta la conferma dell’ergastolo per Cazzaniga

Confermare l’ergastolo e l’isolamento diurno per tre anni per omicidio volontario plurimo a carico di Leonardo Cazzaniga, l’ex vice primario dell’Ospedale di Saronno accusato di aver ucciso col suo “protocollo” 12 pazienti della struttura ospedaliera tra il 2011 e il 2014. Dodici pazienti che potrebbero salire a tredici vista la richiesta del Sostituto Pg Nunzia Ciaravolo di ricomprendere fra le morti per mano dell’ex medico quella di Domenico Brasca per la quale Cazzaniga era stato assolto in primo grado.

Le parole di Cazzaniga

Il medico era presente, virtualmente, in aula martedì collegato dal carcere di Monza. E ha fatto alcune dichiarazioni spontanee alla Corte. Dichiarazioni non lontane da quelle fatte nel corso del processo di Primo Grado, quando cercava di spiegare le sue azioni come pratiche eutanasiche e non omicide

“Viene detto che io non mi sono mai pentito… ma come posso provare pentimento, non avendo contezza di aver ucciso?”.

Già confermati i 30 anni per l’ex infermiera di Lomazzo

A inizio mese la Corte d’Appello di Milano aveva confermato la sentenza di Primo Grado all’ex infermiera Laura Taroni, di Lomazzo: 30 anni di carcere per le morti della madre e del marito. L’infermiera killer è accusata di aver ucciso volontariamente tramite un mix di farmaci il marito Massimo Guerra e la madre Maria Rita Clerici, con la complicità proprio dell'ex primario del Pronto Soccorso di Saronno ed ex compagno.

Seguici sui nostri canali