La decisione

Morti in corsia, ergastolo confermato a Cazzaniga

Decisa comunque l'assoluzione dell'ex medico per 3 omicidi sui 12 contestatigli.

Morti in corsia, ergastolo confermato a Cazzaniga
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Emessa oggi, martedì 13 aprile, la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Milano che ha riesaminato il caso processuale che vede imputato l’ex viceprimario dell’Ospedale di Saronno Leonardo Cazzaniga, ritenuto responsabile delle morti in corsia di diversi suoi pazienti.

Morti in corsia, la decisione della Corte d’Appello

Condanna all’ergastolo confermata ma accolta la richiesta d’assoluzione per tre degli omicidi di cui era accusato. Si è chiuso oggi il procedimento di secondo grado per Leonardo Cazzaniga. Rigettata, dunque, la teoria che i decessi imputati all’ex medico potessero rientrare nel novero delle “cure palliative” somministrate (come già rilevato in primo grado, fuori protocollo e in modo non conforme) a pazienti in fine vita.

Probabile a questo punto il ricorso in Cassazione da parte dei legali della Difesa, che avevano chiesto l’assoluzione dai capi d’accusa.

A febbraio erano stati confermati i 30 anni per l’ex infermiera

A febbraio di quest'anno la Corte d’Appello di Milano ha confermato la sentenza di Primo Grado all’ex infermiera residente a Lomazzo, Laura Taroni: 30 anni di carcere. L’infermiera killer accusata di aver ucciso volontariamente tramite un mix di farmaci il marito Massimo Guerra e la madre Maria Rita Clerici, con la complicità proprio dell’ex primario del Pronto Soccorso di Saronno ed ex compagno Leonardo Cazzaniga.

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