Morti in corsia, la difesa di Cazzaniga: "Non omicidi ma cure palliative"
Gli avvocati di parte civile invece chiedono la conferma dell'ergastolo e, complessivamente, circa 10 milioni di risarcimenti all'ex viceprimario e all'Asst Valle Olona.
E’ attesa per la prossima settimana la decisione del Tribunale d’Appello di Milano sulla vicenda delle morti in corsia che vede imputato Leonardo Cazzaniga, l’ex viceprimario di Saronno già condannato in primo grado all’ergastolo.
Ricorso Cazzaniga: non omicidi ma cure palliative
Nell’arringa conclusiva gli avvocati della difesa Andrea Pezzangora ed Ennio Buffoli si sono concentrati su una lettura “alternativa” del Protocollo Cazzaniga e delle morti attribuitegli fra i pazienti del Pronto Soccorso di Saronno, quello della cura palliativa. Come già avevano cercato di dimostrare nel processo di Primo Grado, secondo la tesi difensiva la volontà di Cazzaniga non era uccidere ma lenire le sofferenze dei pazienti che già si trovavano in fase terminale.
Una tesi che, come noto, nel Primo Grado era stata rigettata in quanto le cure palliative, che non vanno confuse con i trattamenti eutanasici, prevedono rigidi protocolli per essere applicate. Non seguiti da Cazzaniga (che non ne avrebbe avuto nemmeno titolo), stabilì il Tribunale di Busto.
Chiesta l’assoluzione
Sulla base di questa diversa lettura del “protocollo Cazzaniga”, i due avvocati difensori hanno quindi chiesto la totale assoluzione dell’ex viceprimario “perchè il fatto non sussiste” o comunque perchè “manca la prova che il fatto sussista”. “I farmaci usati da Cazzaniga sono coerenti con la scelta di somministrare cure palliative” hanno spiegato i legali che, hanno aggiunto, mancherebbe dunque il nesso causa-effetto tra “le iniezioni e i decessi”.
Le parti civili chiamano in causa l’Asst
Dall’altra parte dell’aula, ovviamente, la richiesta è opposta: la conferma della sentenza di Primo Grado, l’ergastolo. Oltre a questa, i famigliari delle vittime del medico hanno avanzato a Cazzaniga e all’Asst Valle Olona, in quanto responsabile civile, richieste di risarcimenti per una decina di milioni di euro.