Morto in casa, trovato dopo un mese: drammatica scoperta a Canzo
L'allarme è partito dai vicini di casa che non lo vedevano da diverse settimane
Il ritrovamento ieri, lunedì 5 giugno, nel tardo pomeriggio.
Dramma in via Puccini
I vicini di casa non lo vedevano da diverse settimane e nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 5 giugno, hanno allertato il "118". Al loro arrivo i sanitari, nell'abitazione di via Puccini a Canzo, si sono trovati di fronte a una macabra scoperta: il corpo di Carlo Cappelli, 77 anni, era mummificato, in posizione seduta. L'uomo è deceduto per cause naturali, probabilmente colpito da un infarto. Il canzese viveva solo e, a quanto pare, aveva interrotto ogni contatto con la famiglia.
Un uomo solitario e molto riservato
Di Carlo Cappelli, originario proprio di Canzo e cresciuto in piazza della Chiesa, se ne occupava da un paio d'anni l'ufficio Servizi sociali. A segnalarlo erano stati gli stessi vicini di casa, preoccupati per quello strano carattere schivo e chiuso e per l'aria trasandata. Lo conferma l'assessore, Giuseppina Corsucci: "Come dico sempre, le persone sono i nostri occhi e le nostre orecchie e in questo caso i vicini si sono mossi davvero con interessamento. Noi siamo intervenuti in più occasioni, purtroppo senza successo - racconta - Non ha mai accettato il nostro aiuto. Più volte siamo andati a bussare alla porta, ma non ci ha mai aperto. Non ha nemmeno voluto incontrarci".
In ospedale pochi mesi fa, poi il silenzio
L'assessore ai Servizi sociali conferma di aver provato molte volte negli ultimi due anni a trovare un punto di contatto con Cappelli, ma era pressoché impossibile avvicinarlo: "Non aveva telefono, nemmeno il citofono. Era una persona molto chiusa in se stesso, introversa. Non ci ha mai permesso di poterlo aiutare. L'unica volta che siamo riusciti a intervenire è stato pochi mesi fa. Lo abbiamo visto per il paese, zoppicante e ci siamo avvicinati, scoprendo che aveva problemi alla gamba. In quell'occasione era stata chiamata l'ambulanza ed era stato portato in ospedale. Poi il nulla: non siamo più riusciti a ricontattarlo".
Un muro impenetrabile. Fino al tragico epilogo di ieri.